Decreto svuota carceri, oggi in Consiglio dei ministri

mercoledì 3 luglio 2024


Il ministro Carlo Nordio vuole accelerare per l’approvazione del ddl. Oggi è previsto in Consiglio dei ministri, tra le altre cose, il decreto soprannominato dai media e dagli addetti ai lavori “svuota carceri”. La riunione inizierà alle 17, e verrà presentata la bozza del provvedimento che dovrebbe finalmente alleggerire la pressione sulle carceri italiane, che per adesso ospitano 10mila detenuti in più del numero massimo e sono a corto di personale di ogni tipo. Il ddl carceri dovrebbe istituire una specie di albo di associazioni nelle quali determinati carcerati – come quelli con un residuo di pena basso, i tossicodipendenti e quelli condannati per reati specifici – potranno scontare il fine pena.

Il provvedimento dovrebbe anche snellire l’iter procedurale per ottenere la concessione della liberazione anticipata. O di scontare la pensa restante attraverso misure alternative. Il conferimento di questo status, grazie a svuota carceri, potrebbe diventare automatico e senza necessità di compilare domanda. Qualora non ci siano dei profili che lo impediscano. Il ddl prevede anche la creazione di nuovi posti di lavoro nelle carceri, contemporaneamente all’assunzione di personale. Dirigenti e polizia penitenziaria verranno formati in maniera ottimale, per poi andare a colmare i vuoti creati dalla mancanza di figure professionali nelle prigioni italiane. Anche il numero di telefonate di cui potranno disporre i carcerati sarà aumentato.

“Abbiamo quasi 20mila reclusi stranieri” ha ricordato Nordio ai microfoni dei giornalisti, visto che la bozza del ddl svuota carceri prevede anche accordi con i Paesi d’origine dei detenuti per fargli scontare la pena nella loro Nazione di provenienza. “Se riuscissimo a concludere intese anche per solo la metà di loro e far scontare lì la loro pena, considerando che la nostra eccedenza carceraria è proprio di 10mila persone, 60mila rispetto a 50mila persone, avremmo già quasi risolto il problema”, ha aggiunto il Guardasigilli, in occasione dell’inaugurazione della sede milanese del Tribunale dei brevetti.


di Redazione