Valditara: “Cellulare vietato in classe per Elementari e Medie”

martedì 2 luglio 2024


“Per il prossimo anno scolastico verrà fortemente sconsigliato l’uso del cellulare in classe”. Lo sostiene Giuseppe Valditara confermando quanto anticipato nei mesi scorsi. In un’intervista al Messaggero, il ministro dell’Istruzione e del Merito chiude il G7 dell’Istruzione e fa il punto anche sul “caso-maturande” di Venezia. “C’è una via italiana all’istruzione pubblica – afferma Valditara – ed è stata apprezzata al G7. Intanto, la personalizzazione della formazione per gli studenti e poi la valorizzazione dei talenti, argomenti su cui abbiamo investito creando la figura del docente tutor che aiuta gli studenti nel loro processo di crescita”. Inoltre, sottolinea, “l’importanza del collegamento tra la scuola e le imprese, un aspetto evocato da tutti, al di là delle differenze politiche”. Del G7 dei giovani, invece, sul tavolo rimane “il tema delle stem, con le misure per la personalizzazione della didattica e il superamento dei divari di genere, e poi la questione dell’Intelligenza artificiale, che deve essere al servizio di quella umana. L’Ocse, ancora al G7 di Trieste, ha ricordato come l’uso dei cellulari e dei social in età troppo precoce penalizza l’apprendimento di certe materie, come la matematica”. “Nelle linee guida del Ministero per il prossimo anno scolastico, con riferimento all’Educazione civica, che verranno emanate entro due settimane – annuncia dunque – verrà fortemente sconsigliato l’uso del cellulare in classe. Stiamo però valutando di inserire un vero e proprio divieto per Elementari e Medie. Parliamo sempre dell’uso del cellulare, non dei tablet, in classe e non a scuola”. Valditara parla inoltre della vicenda degli ispettori inviati al Foscarini di Venezia, dove tre studentesse si sono rifiutate di sostenere l’orale per contestare il voto della versione di greco: “Non abbiamo ancora riscontri, ma gli ispettori stanno valutando gli elaborati, per capire se le correzioni sono coerenti con la valutazione data. Le ragazze hanno parlato di possibili discriminazioni, di ripicche fra qualche commissario. È giusto verificare e capire cosa è successo per garantire la serietà della scuola”, dichiara oggi il ministro. Che, però, precisa che la revisione del giudizio non è nei poteri del Ministero. Se le studentesse lo riterranno opportuno, potranno decidere di impugnare la questione davanti al Tar.


di Manlio Fusani