Piantedosi: “Dire modificare la Bossi-Fini, è solo uno slogan”

giovedì 27 giugno 2024


Matteo Piantedosi critica l’opposizione sull’uso strumentale della legge sull’immigrazione. “L’espressione modificare la Bossi-Fini, senza alcuna specificazione, sembra più uno slogan praticato soprattutto da chi, talvolta, non sa neanche bene di cosa parla. La nostra legge sull’immigrazione è stata modificata o integrata svariate decine di volte. Ogni normativa va tenuta adeguata alle mutevoli esigenze”. Lo spiega il ministro dell’Interno, in Africa per una serie di bilaterali, in un’intervista alla Stampa dedicata alla questione migranti. Con Libia e Tunisia, afferma, “stiamo consolidando una collaborazione su molteplici direzioni: dalla prevenzione delle partenze sulla terraferma ai salvataggi e recuperi in mare. Ma di particolare importanza si sta rivelando un articolato programma di rimpatri volontari assistiti che” i due Paesi “stanno effettuando, dai loro territori, di migliaia di migranti a cui vengono offerte opportunità alternative di reinsediamento nei propri Paesi d’origine”. Sulla possibile revisione, da parte del Governo, dei flussi d’accesso, il ministro sostiene che l’Esecutivo “di fronte all’evidenza di alcune anomalie, ha avviato una riflessione sull’effettivo funzionamento del sistema attuale”.

La premier Giorgia Meloni ha denunciato che da alcune regioni, su tutte la Campania, si è registrato un numero di domande di nulla osta al lavoro per extracomunitari sproporzionato. “Stiamo ragionando su alcune soluzioni a legislazione invariata, quali quelle rivolte a realizzare un sistema di certificazione preliminare dei datori di lavoro che poi possono presentare domanda. Non escludiamo qualsiasi altra misura, anche di tipo normativo, per rendere più concreto ed efficace l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro”. Un passaggio, poi, anche sui centri per migranti in Albania: “L’attenzione riservata pubblicamente al progetto, dalla maggioranza dei paesi europei e dalla stessa Unione europea, credo sia la maggiore riprova del valore, anche sperimentale, di una iniziativa che si ripromette di contrastare l’immigrazione illegale senza ridurre le garanzie dei diritti delle persone”.


di Manlio Fusani