venerdì 21 giugno 2024
“L’Autonomia è lo spacca Italia? Sono loro, Partito democratico e Movimento 5 stelle a volerla spaccare. Determinati a mettere il Sud contro il Nord. C’è una parte della politica che per recuperare un piccolo consenso è pronta a bugie inenarrabili”. Parole e musica di Attilio Fontana, governatore della Lombardia, che al Corriere della Sera, in un’intervista, rimarca: “Questa Autonomia si basa tutta sulla riforma della sinistra del 2001. È una vittoria della Costituzione, dicevano. Bene, lo penso anch'io”.
Sul tema dice la sua anche Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia: “L’Autonomia non è stata approvata l’altro giorno alla Camera con il ddl Calderoli, ma è in Costituzione dal 2001 con una riforma che ha voluto la sinistra. La stessa sinistra che oggi grida allo scandalo per lo spacca-Italia. Oggi tutti a sinistra sono contrari all’autonomia – va avanti – ma nei programmi e nei Nadef (Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, ndr) del Governo Conte I e del Governo II, tra i punti programmatici, c’era l’Autonomia differenziata. E Francesco Boccia, da ministro degli Affari regionali del Conte giallorosso, confermò che l’Autonomia era un punto qualificante del programma di Governo. Ora, invece, tutti sono contrari. Non solo loro, anche le Regioni che l’autonomia l’avevano già chiesta, come la Campania che chiese l’autonomia con tanto di documento risalente al 2019, così come Emilia-Romagna. E i presidenti delle due Regioni, Vincenzo De Luca e Stefano Bonaccini, sono gli stessi che oggi nelle piazze urlano allo stravolgimento di una Costituzione riformata anni addietro dai loro stessi partiti e a un Sud penalizzato. L’Autonomia così come l’aveva chiesta Bonaccini nel suo pre-accordo – termina – quella sì che avrebbe veramente penalizzato le regioni del Mezzogiorno non essendo previsti i Lep”.
di Tommaso Zuccai