lunedì 17 giugno 2024
Evento politico di grande effetto mediatico. La scelta di Palazzo Chigi di tenere il 50° summit dei sette Paesi più industrializzati (G7) in Puglia si è dimostrata all’altezza delle decisioni che dovevano essere prese. I grandi della Terra hanno avuto a disposizione una location e servizi di alto livello, rafforzando nell’opinione pubblica mondiale le capacità di ospitalità che fanno dell’Italia uno dei Paesi di maggiore vocazione e attrazione turistica. Gli oltre duemila giornalisti e fotoreporter presenti hanno trasmesso immagini e reportage della bellezza dei trulli, degli ulivi millenari, delle distese di vigneti e di campi dei preziosi grani duri che hanno fatto del “Tavoliere della Puglie” un prestigioso territorio del Made in Italy. L’eleganza delle first lady sfoggiata al pranzo ufficiale offerto al Castello Svevo di Brindisi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha offerto momenti di clima familiare a fronte delle divergenze che i loro partner portavano sul tavolo delle discussioni internazionali. A contribuire a rendere più universale e conciliante l’incontro è stata la presenza al G7 di Papa Francesco, che ha voluto rivolgere un invito a utilizzare in maniera etica “l’Intelligenza artificiale, strumento affascinante e tremendo al tempo stesso”.
E con questa considerazione, i big mondiali sono rientrati nel loro ruolo di difensori delle libertà fondamentali di fronte alle insidie dei neo-imperialismi come quello della Cina comunista di Xi Jinping alla quale è stato rivolto un monito a cessare di aiutare l’industria militare russa. Un aiuto continuo che impedisce dopo 900 giorni dall’invasione dell’Ucraina di trovare una strada negoziale, permettendo a Vladimir Putin di fare la voce grossa e chiedere a Kiev di cedere i territori occupati nel Sud del Paese. L’integrità territoriale dell’Ucraina rientra tra i principi inalienabili del diritto internazionale. Il risultato dei fatti concreti raggiunto con la presidenza della premier Giorgia Meloni è quello del brindisi di Mattarella, che aveva accanto la figlia Laura, secondo cui “gli Stati rappresentati a questa tavola si riconoscono nei principi dello Stato di diritto, della democrazia, nel rispetto dei diritti delle persone”. È stata tracciata la rotta per le sfide comuni per il mantenimento di alti livelli di protezione sociale e di redistribuzione della ricchezza?
Dalla Puglia, come si è visto nei tanti colloqui bilaterali tra i grandi della Terra, è partito un messaggio operativo. Occorre, tuttavia, un maggiore grado di cooperazione e di coordinamento. In questo clima la politica miliare ed economica di aggressione della Cina è un ostacolo allo sviluppo delle tecnologie chiave. Si può allora, secondo Mario Draghi, usare contro la concorrenza sleale anche i dazi, anche se da soli non bastano. Il problema di fondo è che il paradigma che ha portato alla prosperità in passato era stato progettato per un mondo di stabilità geopolitica. Oggi, invece, le relazioni si stanno deteriorando, anche se in maniera diversa dai tempi della Guerra fredda. Dalla Puglia è giunta una sollecitazione affinché l’Europa adotti un approccio diverso rispetto alla sua capacità industriale finora espressa nei settori strategici, tipo l’auto elettrica, i chip e l’Intelligenza artificiale, il cui sviluppo va promosso mitigandone però “i rischi anche per quanto riguarda i diritti umani”. Non era scontato che i trulli riuscissero a fare il miracolo: mettere d’accordo tante personalità portatrici d’interessi diversi.
di Sergio Menicucci