lunedì 17 giugno 2024
Antonio Tajani è convinto che il primato del Partito popolare europeo sarà decisivo per la composizione della nuova Commissione e resterà “centrale” nella politica dell’Ue. Ha posizioni “distanti” da quelle del Rassemblement National di Marine Le Pen, ma è anche una garanzia contro il “fondamentalismo verde”. Lo ha sottolineato ieri il ministro degli Esteri e vicepresidente del Ppe, al Buergenstock, nel Canton Nidvaldo (Svizzera), a margine della conferenza di pace sull’Ucraina. Il leader di Forza Italia ha detto che la sua visione “ideale” è quella di una maggioranza fatta di popolari, liberali e conservatori, simile a quella che lo elesse presidente del Parlamento europeo nel 2017, sapendo bene che non esiste, allo stato, una maggioranza simile nell’Eurocamera: occorrerebbe anche il gruppo di Identità e democrazia, con Rn e Lega, ma a quel punto si spaccherebbero sia i popolari che i liberali.
“Bisognerà tenere conto della nuova situazione europea, dei risultati ottenuti dai singoli gruppi. Il Ppe ha vinto, i socialisti non hanno vinto, i liberali hanno avuto difficoltà”. È quanto ha dichiarato Tajani al Corriere della Sera. “Nell’attribuzione degli incarichi, sia a livello di Stati che di incarichi istituzionali europei e del quadro internazionale – ha aggiunto – ne va tenuto conto. Il Ppe deve essere tenuto in grande considerazione per i vertici apicali”. Le destre alla Le Pen “hanno troppe differenze con noi popolari. Io spero si riesca ad arrivare a una alleanza tra popolari, conservatori e liberali – ha ribadito – ma appunto siamo solo all’inizio di un cammino, c’è da tenere conto di equilibri complessivi. Nuovo accordo coi socialisti? A oggi nulla si può escludere. Cominceremo a ragionarne ora, a livello di famiglie europee e naturalmente anche di Governi”. Sulla possibilità che Giorgia Meloni faccia parte della nuova maggioranza oppure sia di “estrema destra” come dice Olaf Scholz, Tajani ha commentato in maniera stizzita. “Che sia un partito di destra è un fatto, ma che lo sia troppo o di destra estrema non è vero. Meloni è a capo dei Conservatori, famiglia politica storica che ha già avuto incarichi e ruoli in Europa. Solo Identità e democrazia è rimasta fuori. E il fatto che nel Governo ci sia una forza centrale come la nostra, rende più forte il Governo italiano e anche la premier”. Per il Consiglio europeo si fa anche il nome di Enrico Letta, visto che toccherà ai socialisti. “Per noi del Ppe – ha ammesso Tajani – ha un profilo sicuramente importante, anche perché viene dalla tradizione democristiana. Ma credo davvero sia prematuro fare nomi. Sicuramente, come Italia, chiederemo un commissario di peso e un vicepresidente. L’Italia merita un ruolo centrale”.
di Manlio Fusani