Ora anche basta con Capalbio e il radicalqualcosismo

martedì 11 giugno 2024


Lo scrivente, Capalbio, lo conosce bene. Perché c’è cresciuto (nella frazione dello Scalo). Capalbio Scalo appunto, che è poi l’Ischiano Scalo di Ti prendo e ti porto via, libro di Niccolò Ammaniti. Un posto dove il mare c’è ma non si vede. Un paesino così descritto: “Una chiesa. Una piazza. Un corso. Una farmacia (sempre chiusa). Un negozio di alimentari. Una banca (ha pure il bancomat) … una merceria. Un giornalaio. Il Consorzio. Un bar. Una scuola. Un circolo sportivo. E una cinquantina di casette a due piani con il tetto di mattoni, abitate da un migliaio di anime. Fino a non tanto tempo fa qui c’era solo palude e malaria, poi il Duce ha bonificato”.

Capalbio, dicevamo. Che ogni tanto è tirato in ballo come luogo comune – c’è chi parlerebbe di luogocomunismo – per spiegare che da queste parti le frequentazioni vip sono snob, radical chic, a tratti hippie. Insomma, è una bolla papale – non se ne abbia a male il Santo Padre – per marchiare la sinistra. Una frecciata velenosa per nulla originale (e spiccatamente noiosa), che mette nel calderone, a sua insaputa, un luogo della Maremma grossetana che ha una storia – indigena – di braccianti, cacciatori, laureati, imprenditori, filosofi da bar e artisti vari, con o senza meriti specifici. C’è chi – per questioni di lavoro – spalanca le porte ai vari personaggi della politica, cultura e affini; chi organizza eventi dove spesso si incrociano persone che tutto l’anno si vedono in città e che, non contente, si incontrano pure in piazzette dove convivono silenzi inebriati dal profumo del sugo all’aglione; chi beatamente se ne frega di endecasillabi e aneddoti al caviale. Così è la vita, dopotutto.

Un posto come tanti, quindi. Dove succede – vedi i recenti risultati delle Europee – che il primo partito sia Fratelli d’Italia (41,32 per cento). Dietro il Partito democratico (23,48 per cento). Terza la Lega (6,62 per cento). Su 2.991 elettori, si recano alle urne in 1.481: 39 le schede nulle, 7 quelle bianche. I voti per FdI sono 593, 337 al Pd, 95 al Carroccio. Il Movimento cinque stelle racimola 83 voti (5,78 per cento). E ce ne sono pure 3 per Alternativa popolare, tanto per gradire. La stampa parla di clamorosi sorpassi, feudi conquistati, roccaforti scardinate. FdI, per la cronaca, è pure il primo partito nella provincia di Grosseto.

Pagine dei quotidiani a parte, basterebbe confrontare i dati con quelli del 2019. Nell’occasione, le Europee nella Piccola Atene segnarono un successo della Lega (47,25 per cento – 1132 voti), seconda piazza per il Pd (21,45 per cento – 514 voti) e Movimento cinque stelle terzo (12,10 per cento – 290 voti). Al netto che i dem, ormai, si stanno abituando a vedere vincere nella terra dove si trova la tomba del brigante Domenico Tiburzi, anche a Capalbio il sentiment degli elettori – a livello dei partiti, si intende, poi le Comunali sono una storia a sé – segue il flusso in auge nello Stivale. Come peraltro accaduto cinque anni prima. Quindi, basta con i cliché un tanto al chilo. Abbiate pietà di noi.


di Claudio Bellumori