Elezioni europee, flop del sistema informatico a Roma

lunedì 10 giugno 2024


I risultati definitivi delle Europee vanno in tilt. Succede a Roma. “Ci scusiamo con il personale, i presidenti di seggio, i rappresentanti del sindaco e gli addetti agli altri servizi, per l’attesa e i disagi, dei quali verranno debitamente approfondite le responsabilità, seguiti alla chiusura delle votazioni”. Così in una nota Andrea Catarci, assessore alle Politiche del personale di Roma Capitale. Già perché nella Capitale ci sono stati dei problemi, come ammesso dallo stesso Catarci, ex presidente del Municipio VIII, con il blocco e i rallentamenti che hanno interessato “il sistema operativo nel corso della nottata tra domenica e lunedì” ma che, specifica, “non hanno riguardato le operazioni di voto, concluse regolarmente come le rilevazioni precedenti sull’affluenza, bensì il caricamento dei dati nella piattaforma informatica”.

Dopo i primi tentativi di risoluzione da parte del Dipartimento Trasformazione digitale e delle aziende informatiche, risultati vani, “si è consegnato il materiale elettorale alla Fiera di Roma per inserirlo non appena ristabilita la funzionalità del sistema”. Sempre Catarci: “Allo stato le problematiche sono state in parte superate e si è al lavoro per recuperare il gap quanto più tempestivamente possibile”.

Ignazio Marino, un passato da sindaco della Città eterna ed eletto all’Europarlamento con l’Alleanza verdi sinistra, in un video sui social, denuncia: “Sono da poco passate le 16 del pomeriggio e sono trascorse oltre 17 ore dalla chiusura delle urne. Tutte le altre città italiane hanno comunicato i dati al Viminale. Roma non è stata in grado di comunicare i dati – va avanti – apparentemente perché hanno utilizzato un sistema informatico che non era mai stato collaudato. Quindi, è stato necessario trasferire tutti gli scatoloni in un grande padiglione, alla Fiera di Roma. Siccome i lavoratori, che avevano controllato le schede durante la notte, sono andati a riposare, il sindaco – avvertito da me – ha convocato una riunione d’urgenza. Sembra che adesso arriverà più personale e hanno anche acquistato – segnala Marino – dei nuovi computer, che tra poco potranno essere funzionanti. Questa è la Capitale d’Italia e queste sono le condizioni di sorveglianza rispetto all’anima della democrazia: le schede degli elettori. Diciamo che, forse, c’è qualcosa da mettere a punto”.


di Redazione