I numeri in vista delle Europee: 3 milioni di italiani al primo voto

venerdì 31 maggio 2024


Alcuni dati sulle Europee in Italia. Dei 51.198.828 milioni di elettori chiamati alle urne tra l’8 e il 9 giugno, poco più di tre milioni di cittadini voteranno per la prima volta. Tra questi, gli uomini sono più delle donne (il 51,4 per cento, contro il 48,6 per cento). Complessivamente però, saranno di più le donne elettrici (26,3 milioni, pari al 51,4 per cento del totale) rispetto agli uomini (24,89 milioni, pari al 48,6 per cento). Alcune curiosità: sarà Morterone – in provincia di Lecco – il Comune con il minor numero di elettori, pari a 29 votanti. Per quanto riguarda i candidati invece, l’Italia non è assolutamente un Paese per giovani. Infatti, gli over 64 iscritti nelle liste per le Europee sono il doppio dei giovani. Questi sono i numeri contenuti nel “dossier elezioni” pubblicato sul sito del Viminale.

Gli elettori residenti in Italia sono 46.11.698 milioni, a cui vanno però aggiunti i quasi 5 milioni di votanti iscritti all’Anagrafe italiani residenti all’estero (Aire). Poi ci sono poco più di 82mila optanti: elettori di un altro Stato Ue, residenti in Italia, che votano per i membri del Parlamento europeo spettanti allo Stivale. Questi, sono principalmente romeni (40.570), tedeschi (11.374) e francesi (6.957). Tra le cinque circoscrizioni elettorali, la più popolosa è la prima, Italia nord-occidentale (che comprende Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia), con poco più di 13 milioni di votanti. La seconda circoscrizione, Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna) conta quasi 10 milioni di elettori. La terza zona, Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) conta 9,8 milioni di votanti e la quarta, Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria) 12 e mezzo. La quinta e ultima circoscrizione, denominata Isole (Sicilia e Sardegna), conta poco più di 6 milioni di elettori. Un’altra importante novità per questa tornata elettorale è la possibilità per i tanti studenti fuori sede di poter votare nella città in cui stanno attualmente studiando. Di questi, però, hanno usufruito dell’opportunità solo 23.764 universitari sui circa 330mila esistenti, in maggioranza residenti al Meridione (14.657). Tra questi, i più numerosi sono i pugliesi (poco più di 4mila), seguiti dai siciliani (poco meno di 4mila).

Insomma, i seggi europei da assegnare al Belpaese sono 76. Le liste ammesse sono 15, con un totale di 867 candidati (434 uomini e 433 donne). La maggior parte dei candidati – 258 – si trovano in una fascia d’età compresa tra i 46 e i 55 anni. Seguono quelli in età compresa tra i 56 e i 64 anni, che sono 178. I giovani tra i 18 e i 35 anni sono solo 76, raddoppiati dagli over 64 che sono 131. L’affluenza, dalle prime Elezioni europee del 1979 – in cui ha votato l’85,65 per cento degli aventi diritto – è inesorabilmente scesa fino al giorno d’oggi. Basti pensare che nell’ultima tornata elettorale utile, nel 2019, ha votato solo il 54,5 per cento degli italiani. Rispetto a cinque anni fa, la percentuale degli interessati alle Europee (il 60 per cento secondo Il Sole 24 Ore) si è alzata, ma preoccupano i molti euroscettici.


di Zaccaria Trevi