giovedì 30 maggio 2024
C’è chi ritiene che Lucio Tarquinio – l’ultimo re di Roma – non fosse poi così superbo. Un altro Tarquinio, Marco, ex direttore di Avvenire, mantiene il punto (cioè che la Nato debba essere sciolta). Esternazioni queste che, nonostante le secchiate d’acqua di Elly Schlein, alimentano il fuoco delle polemiche sulla sponda sinistra del fiume. Con tanto di imbarazzi non richiesti.
Tarquinio, candidato alle Europee come indipendente per il Partito democratico, nel corso della presentazione del libro Attraversamenti. Storie e incontri di un comunista e democratico italiano di Goffredo Bettini, a Firenze, sostiene: “Mi impressiona il fatto che si sia dimenticato che la sinistra, quando mette l’elmetto, perde se stessa”. Dopodiché fa dei nomi e cognomi: “La mia delusione di questo tempo è che ho trovato leader politici femminili che hanno fatto quello che hanno fatto gli uomini peggiori, ripetere la guerra. Mi riferisco a Ursula Von der Leyen, Roberta Metsola, Christine Lagarde”. In ultimo, sottolinea: “Benito Mussolini guidava l’ala massimalista dei socialisti e poi quello che è accaduto lo sapete tutti, i primi nemici sono diventati i vecchi compagni con la camicia rossa, mentre la sua era diventata nera”. In calce, e non ritrattate, restano però le parole di Tarquinio: “Se le alleanze servono a perpetuare le guerre è meglio scioglierle. Bisogna quindi sciogliere l’alleanza con Israele e magari, per quello che ci riguarda, sciogliere la Nato in Europa e costruire una nuova alleanza tra pari con gli Stati Uniti d’America”.
Elly Schlein, per non far scappare i buoi, vista anche la imminente tornata elettorale nel Vecchio continente, prova a metterci una pezza. Che, come spesso accade, è peggio del buco. E su La7, a Tagadà, dice: “Non siamo i primi ad avere una tradizione importante di candidati indipendenti. Tarquinio ha espresso la sua opinione, ma la linea di politica estera del Pd la decide il Pd”. Più tranchant Cecilia Strada, candidata democrat alle Europee nella circoscrizione nord-ovest, che a Metropolis confessa: “Sull’alleanza Nato la linea del Pd non la detta Tarquinio, ma il partito. Abbiamo bisogno di costruire un’Europa di pace, che abbia un esercito europeo per la difesa comune e che sappia dare spazio alla diplomazia. Un modello di pace da esportare nel mondo. Io mi sono trovata totalmente d’accordo con il ministro Guido Crosetto sul rischio che deriva dalle parole di Jens Stoltenberg. Siamo tutti preoccupati di una escalation. Non ci possiamo permettere altre guerre”.
Al coro si aggiunge la chiosa di Matteo Renzi, leader di Italia viva, che nella sua Enews va dritto al punto: “Il Partito democratico completa il proprio processo di trasformazione in centro sociale: sciogliere la Nato come propone il candidato Tarquinio, firmare il referendum contro il Jobs Act, aumentare le tasse a cominciare da una bella Patrimoniale”.
di Cla.Bel.