Guerra e pecette: informazione deformante, società ipocrita

mercoledì 29 maggio 2024


Un viaggio utilissimo

Viviamo sulla Luna? A giudicare da molte questioni, sì. Per esempio, il concetto di guerra, in un mondo in cui il pensiero dominante è quello della Disney o di Vladimir Putin. Cerchiamo di ragionare, quindi, e non “secondo i teorici degli antichi astronauti”. Invece, secondo la logica dei pacifisti, che illogicamente danno via libera agli aggressori e non danno via libera agli aggrediti, Putin ha il diritto di bombardare l’Ucraina per raderla al suolo e conquistarla. Ciò anche utilizzando gli aiuti militari forniti da Iran, Nord Corea e Cina.

Invece, l’Ucraina non avrebbe il diritto di fare lo stesso, cioè di attaccare e radere al suolo Mosca. D’accordo, nessuno vuole guerre e stragi in casa propria, a Roma o Parigi. Ma se vuoi la pace non devi dare via libera a Tamerlano o ad Attila o ad Adolf Hitler: è questione da logica delle amebe: non ci vuole uno sforzo mentale einsteiniano. Se dai il semaforo verde a Putin e invece imponi una serie di semafori rossi a Volodymyr Zelensky, non lavori per la pace ma fomenti le guerre.

Andando più nel dettaglio, i Marco Travaglio, i Matteo Salvini e qualche seguace dell’ex direttore dell’Avvenire sosterrebbero che non solo l’Ucraina non possa difendere il suo territorio dal proprio territorio, ma nemmeno che l’attaccato (Kiev) possa colpire le basi militari da cui partono i missili che colpiscono i supermercati ucraini, con armi occidentali. Cioè, arriva uno, ti invade e ti combatte per distruggerti e tu non puoi – non dico invaderlo a tua volta ma nemmeno colpire le basi da dove partono i missili che ti cadono in testa? Questo credo neanche i due protagonisti del film Scemo e più scemo potrebbero sostenerlo, e nessuno potrebbe abboccare a chi sostiene la liceità di Putin e non quella di Zelensky. Eppure, c’è chi dice questo, e ci sono molti che lo approvano. Applaudono. Le idee putiniane invadono le università, e gli studenti –manco fossero la milizia Wagner de noartri – si danno da fare a propagare il Vangelo di san Putin, per fortuna senza menare le mani come fanno contro studenti “ebrei” negli Stati Uniti.

Quindi, la guerra strana e orribile nei modi (perché voluti) di Hamas si può fare, così come l’invasione dell’Ucraina. D’accordo che il premier israeliano ha commesso una serie catastrofica di errori: la mancata prevenzione contro il massacro del 7 ottobre, quello di una reazione militare non mirata (anche se Hamas usa la sua popolazione come scudo), per non parlare degli errori di comunicazione da ottobre 2023 ad adesso. Tornando al soave e sempre giustificabile invasore russo, Putin non si è forse annesso un quarto circa dell’Ucraina, e non sta lì tutto tronfio e gonfio? Le armi occidentali non possono essere usate contro un dittatore bestiale, mentre quelle iraniane o coreane o cinesi sì? Chi lo dice o è (stato formato come un) utile ignavo o fa parte di chi lavora per il nemico, consapevolmente o meno. Siamo di fronte alla sindrome dell’ignorante che si sente più competente dell’esperto di geopolitica. E che si beve le panzane russe o sciite come fossero acqua santa, pur di dare contro al sistema che lo ingrassa.

Io, invece del servizio militare, farei fare un viaggio in incognito in Russia, poi in Iran, in Corea e in Venezuela a tutti gli universitari del primo anno italiani. Idem per tutti i neopensionati. Toccare con mano per sapere cosa sia l’inferno in terra per mano dei tiranni. Solo così qualcuno rinsavirebbe, in una nazione dove – lo ripeto – il pensiero (bifido) è limitato all’alternativa tra Disney Channel e Putin Channel. Sarebbero denari spesi benissimo e con un ritorno sicuro: usciremmo almeno per un po’ fuori dalla sindrome del salire sempre in soccorso dell’aggressore, e da quella di volere uno Stato dominatore sotto forma democratica.


di Paolo Della Sala