lunedì 27 maggio 2024
“C’è il margine per costruire una maggioranza diversa al Parlamento europeo, e per politiche diverse. Se le cose non dovessero andare così, ho già dimostrato che, con buon senso, l’Italia può fare da capofila su molte politiche”. Queste le parole di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ospite di Giù la maschera, su Rai Radio 1.
Nello stesso programma, la premier parla anche d’altro. Nello specifico, di Intelligenza artificiale, che rappresenta “la più grande sfida con cui oggi ci confrontiamo e vedo una politica abbastanza lenta a dare risposte rispetto a una tecnologia che può cambiare tutto”. Concetto, questo, espresso parlando delle priorità della presidenza italiana del G7, fra cui anche il rapporto con l’Africa. “Siamo ancora in fase di negoziazione. Abbiamo portato tra le priorità il tema e dell’Africa e l’Ia”. E ancora: “Per la prima volta nella storia dell’umanità ci troviamo in un mondo in cui” per l’Intelligenza artificiale, “l’uomo può non essere più necessario” (per l’impatto sul mondo del lavoro). E lo stesso, continua, “vale per la democrazia, perché è pericoloso un mondo in cui non si riconosce più cosa è vero e cosa no. E si rischiano di creare svantaggi competitivi drammatici. E su questo la politica si sta procedendo lentamente”.
Oggi, peraltro, si è tenuta presso la prefettura di Roma la riunione di insediamento contestuale delle oltre cento cabine di coordinamento del Pnrr istituite, presso tutte le prefetture, con il decreto-legge numero19 del 2024.
La riunione, riporta una nota del Governo, “è stata coordinata dal presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni che, per l’occasione, ha presieduto la Cabina di coordinamento costituita presso la prefettura di Roma, con le altre cabine di coordinamento distribuite su tutto il territorio italiano”.
“Il 14 maggio scorso il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la revisione tecnica del nuovo Pnrr italiano – spiega Meloni – è una data importante, perché chiude di fatto un anno di grande lavoro del Governo per attuare il Piano e mettere in sicurezza le risorse finanziarie, gli investimenti e le riforme. Quelli appena trascorsi sono stati mesi di straordinario lavoro di tutti i Ministeri, le strutture e gli uffici, che ha permesso all’Italia di essere al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del Pnrr. Primato certificato dalla valutazione a medio termine della Commissione europea”.
“In questi mesi – evidenzia – abbiamo raggiunto traguardi decisivi, di cui siamo particolarmente orgogliosi: è entrato in vigore il nuovo Pnrr, comprensivo della settima missione RePowerEu; abbiamo ricevuto il pagamento sia della terza rata da 18,5 miliardi che della quarta rata da 16,5 miliardi di euro (l’Italia ha a oggi ricevuto 102,5 miliardi di euro, rispetto ai 194,4 stanziati dall'Unione europea); e siamo in dirittura d’arrivo per il raggiungimento dei 52 obiettivi della quinta rata, pari a 10,6 miliardi di euro”.
“Entriamo nella Fase 2 del Pnrr – termina – la più importante, quella della concreta attuazione delle riforme e della messa a terra di tutti gli investimenti strategici. Fase 2, nella quale è fondamentale rendere più efficace il monitoraggio su base territoriale degli interventi del Pnrr, favorire le sinergie tra le diverse Amministrazioni e i soggetti attuatori operanti nello stesso territorio e migliorare l’attività di supporto agli enti territoriali, anche promuovendo le migliori prassi. Mettere a terra il Pnrr è una sfida per l’Italia nel suo complesso, e che possiamo vincere solo se tutti coloro che sono coinvolti nell’attuazione del Piano sentano sulle proprie spalle questa responsabilità”.
di Mimmo Fornari