La percezione della guerra

lunedì 20 maggio 2024


Monte Santa Maria è un paesino medievale, sui colli della Sabina, nel Comune di Poggio Nativo, provincia di Rieti, ma a mezz’ora da Roma. Oggi è quasi spopolato, in quanto gli abitanti, per lo più, vivono nell’Urbe caotica, magari in quartieri dai quali occorre più tempo per raggiungere il posto di lavoro di quanto ne sarebbe occorso se fossero restati lì, usando razionalmente il servizio delle corriere e dei treni, da Passo Corese.

Tant’è. La gente che ha avuto secoli di quasi isolamento vuole stordirsi nel chiasso disordinato della Capitale. Le case disabitate vengono locate a poco prezzo. Ne profittò una buona donna ucraina, migrata per la guerra e per avere un lavoro, come persona di servizio. Il figlio venne a trovarla per qualche giorno lo scorso anno, per baciare la madre, prima di partire per il fronte. Adesso è caduto in battaglia, e la povera donna è tornata in patria, a piangerlo. La cosa ha commosso il piccolo paese, i centri limitrofi e i concittadini presenti nella Città eterna.

Non si tratta di un episodio isolato. In giro per l’Italia e l’Europa si registrano non pochi casi analoghi. L’Ucraina resiste eroicamente all’aggressione della Federazione Russa. È in difficoltà, in quanto è sotto attacco da parte di un impero che ricopre un sesto della superficie delle terre emerse del pianeta. Questi episodi fanno sentire come la guerra sia in Europa, molto vicina, in grado di coinvolgere emotivamente. L’Ucraina è una sorta di tappo. Non può crollare senza minaccia per la nostra libertà. Stiamo per votare alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Dobbiamo scegliere per chi pone come priorità la costituzione di una solida difesa dell’Unione europea e ha a cuore, sopra ogni cosa, la nostra indipendenza.


di Riccardo Scarpa