mercoledì 20 marzo 2024
“Non devono prendere il sopravvento sul bene del Paese le esigenze elettoralistiche dei vari partiti, in vista delle Europee. È più importante l’Italia di un singolo partito”. Questo un passaggio dell’intervista al Corriere della Sera di Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Nel colloquio con il quotidiano, tra l’altro, l’esponente azzurro si auspica che si arrivi a una linea comune, che possa consentire al Paese di “occupare il posto che merita in Europa, che è potenzialmente sempre più ampio visto che oggi la Gran Bretagna è fuori dalla Ue, la Germania è indebolita”, dopo l’addio di Angela Merkel ed Emmanuel Macron “ha i suoi problemi in Francia. Per questo serve responsabilità, di tutti”.
In Europa, per Barelli, è fondamentale contare. Per questo trova positivo “che la presidente Meloni si stia muovendo in maniera sempre più convincente nei suoi rapporti internazionali, vista anche la delicatezza del momento. A cosa poi approderà il cammino di FdI in Europa, visti anche gli ottimi rapporti con von der Leyen della premier, lo vedremo. Noi auspichiamo un’Italia forte nel prossimo governo dell’Europa, del quale sicuramente Fi farà parte essendo forza centrale del Ppe”.
Infine, sull’accesso ispettivo al Comune di Bari disposto dal Viminale, Barelli dice che si tratta di “un atto dovuto per i fatti emersi a seguito dell’indagine giudiziaria che ha portato a più di 100 arresti nel capoluogo pugliese. Come è possibile che tale accesso sia considerato da esponenti di primo piano della sinistra un atto di guerra? Come fa la segretaria del Pd Schlein – prosegue – a dire che la scelta del ministro Piantedosi è molto grave? Cosa avrebbe dovuto fare nel caso? Girarsi dall’altra parte? Se l’istituzione responsabile per legge deve intervenire in casi gravi, come appare sia quello che ha investito il Comune di Bari, non si deve guardare a quale partito appartiene il sindaco! O si pretende che i Comuni con sindaci di sinistra siano fuori da controlli e verifiche?”.
di Tommaso Zuccai