Protesta trattori, Lollobrigida: “Settore poco difeso in Europa”

mercoledì 21 febbraio 2024


Secondo Francesco Lollobrigida “il 9 giugno sarà l’occasione per cambiare l’Unione europea”. In un’intervista al Tempo, il ministro dell’Agricoltura interviene in merito alle proteste della categoria e alle Europee. “In Italia – afferma – la vicenda è stata molto limitata rispetto ad altre nazioni europee poiché nessuna delle associazioni rappresentative di centinaia di migliaia di agricoltori ha aderito alle manifestazioni”. Lollobrigida sottolinea che “molti degli agricoltori che hanno manifestato lo hanno fatto consapevoli dell’impegno che il nostro Governo, dal primo giorno dell’insediamento, ha messo a disposizione di un settore che è stato poco valorizzato in Italia negli ultimi anni e poco difeso in Europa”. Poi sostiene che “la questione del taglio dell’Irpef è stato un elemento estremamente marginale rispetto alle richieste degli agricoltori e basta leggere i loro documenti per sapere che le richieste riguardavano per il 90 per cento l’approccio ideologico dell’Unione europea rispetto al mondo dell’agricoltura”. Per Lollobrigida, “il 9 giugno sarà l’occasione per cambiare l’Europa noi crediamo che l’Ue in un quadro geopolitico mondiale possa e debba avere un ruolo ma deve prendere atto dei fallimenti venuti alla luce in questi ultimi anni e ripensare radicalmente le sue politiche”. Poi aggiunge: “L’Italia è fra le tre nazioni più importanti e nel settore dell’agroalimentare fra le due più importanti. Non solo deve dire la sua ma deve essere determinante nelle scelte che si fanno”.

Frattanto, sul tema della protesta dei trattori interviene anche Antonio Tajani. Per il ministro degli Esteri, “c’è stata una politica ambientale sbagliata da parte di un commissario europeo socialista, le cui politiche ho sempre contestato. Sono un ambientalista convinto, la Sardegna è una regione che deve essere tutelata anche per le sue bellezze naturali, ma una politica ambientale non può essere ideologica, perché senza agricoltura e senza industria non si crea occupazione”. Lo afferma Tajani, al suo arrivo a Olbia, prima di incontrare una delegazione di agricoltori e pastori della Gallura che protesta nel porto con i trattori. Tajani rassicura i manifestanti, confermando la volontà di istituire un tavolo con il Governo a Roma nei prossimi giorni. “Quando si fa politica contro il cambiamento climatico – dice il leader di Forza Italia – bisogna tenere conto anche della questione sociale e se si fissano degli obiettivi irraggiungibili per l’agricoltura e l’industria significa uccidere il lavoro, e questo non è accettabile. Stiamo cercando di dare risposte concrete agli agricoltori, per esempio con la questione dell’Irpef, ma non è quello il tema centrale che a mio giudizio è quello dell’acqua. Dobbiamo lavorare per creare invasi che permettano durante la stagione più difficile e i momenti di siccità di utilizzare l’acqua per sostenere l’agricoltura”. Per Tajani, “c’è un problema che riguarda anche la fauna selvatica: bisogna rendere più flessibile le norme sulla caccia, e questo è il nostro impegno. Agli agricoltori ribadirò che il migliore difensore dell’ambiente è il contadino, soprattutto delle aree interne della Sardegna ma anche del resto d’Italia. Non possiamo pensare che si vietino i fitofarmaci e i fertilizzanti senza dare una chiara alternativa ai contadini. Purtroppo chi ha scritto queste regole non ha mai sentito la puzza di una stalla, troppi a Bruxelles non sono mai entrati in una fabbrica o in una stalla”.


di Redazione