Confermato il duello tivù Meloni-Schlein

venerdì 9 febbraio 2024


Il confronto tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein si farà. Tutto è cominciato durante la conferenza stampa di fine anno (anzi, di inizio anno) della premier. In quell’occasione, il 4 gennaio scorso, Massimo Leoni, giornalista di Sky Tg24 ha chiesto alla premier la disponibilità a partecipare a un confronto televisivo con la segretaria del Partito democratico, in vista delle Europee di giugno. La presidente del Consiglio e leader di Fratelli d’Italia ha detto sì. Identica risposta è arrivata da Schlein. Da quel momento, diversi giornalisti si sono fatti avanti per ospitare il “duello”. Sky Tg24 sarebbe intenzionata a giocare il vantaggio di aver posto la questione in conferenza stampa. Per la Rai, Bruno Vespa ha già detto di essere stato il primo a offrire lo spazio per il dibattitto. E nella contesa c’è anche La7, che con Enrico Mentana non resta a guardare. Sulle date invece, potrebbero essere le regole elettorali e restringere le tempistiche. Dai primi di aprile le norme sulla par condicio potrebbero complicare gli equilibri, ma in molti sono convinti che le due leader andranno in video prima, probabilmente nel mese di marzo. Meloni e Schlein hanno già cominciato ad alzare il livello dello scontro verbale, sia in Aula che fuori, con affondi mirati e sempre più frequenti botta e risposta.

Intanto, è iniziato il lavorio dei rispettivi staff sui delicati dettagli dell’operazione. In un contatto telefonico i più stetti collaboratori delle due leader hanno ribadito la volontà di entrambe di esserci. La sfida tivù non è ancora in agenda, perché restano da definire alcuni particolari, non del tutto marginali. Per questo gli staff hanno già fissato un incontro per la prossima settimana. Un pranzo, secondo quanto apprende l’Ansa, in cui saranno approfondite diverse questioni. Da valutare, in primis, se il duello debba essere soltanto uno, oppure se sia il caso di giocare un doppio match, con andata e ritorno, magari in due diverse emittenti. E il luogo della sfida non è secondario. La conferma del duello, però, non porta per ora le due avversarie a scoprire le carte. Sia la presidente del Consiglio che la segretaria del Pd non hanno ancora deciso di sciogliere le loro riserve sulla discesa in campo per le elezioni europee. Dalle parti del Pd, anche i più vicini alla leader ammettono di non saperne nulla. “Una scelta personale”, dice qualcuno, “ma con questa destra in Unione europea, di certo dobbiamo usare tutti gli strumenti necessari per vincere”. Dall’altra parte, tutti si aspettano una candidatura della premier, ma a Palazzo Chigi sulla faccenda vige la massima riservatezza.


di Mino Tebaldi