I trent’anni di Forza Italia

venerdì 26 gennaio 2024


“L’Italia è il Paese che amo” è lo storico incipit di Silvio Berlusconi. Il 26 gennaio 1994 segna la sua “discesa in campo”. A trent’anni dal celebre discorso, i familiari dell’ex premier confermano il sostegno a Forza Italia. Le casse del partito sono al sicuro: la famiglia continuerà a finanziare il movimento da fondato dal Cavaliere. Questione di cuore, spiegano, e di riconoscenza: “La famiglia intende continuare a sostenere il partito, anche in virtù dell’affetto per la creatura politica cui Silvio Berlusconi ha dedicato gli ultimi trent’anni”. Gli stessi tre decenni di politica e storia che oggi si celebreranno a Roma nella convention Le radici del futuro. Una festa organizzata approfittando dell’anniversario tondo del video di 9 minuti della “discesa in campo”. Le sue parole inchiodarono tutti alla tivù. E proprio alla vigilia del pomeriggio-amarcord, fonti vicine ai figli del fondatore chiariscono all’Ansa che “il credito verso Forza Italia non è mai stato in discussione”. Parole che sembrano voler mettere a tacere le voci circolate di recente sul credito verso il partito, in profonda sofferenza economica da tempo. E con molte incognite dopo la morte di Berlusconi, l’estate scorsa. Parallelamente però gli eredi ammoniscono i forzisti a fare, anche loro, la propria parte: “Questo supporto, ovviamente deve affiancarsi all’impegno di Forza Italia a proseguire nel percorso, peraltro già intrapreso, di rafforzamento della propria dotazione finanziaria”.

Del resto, le difficoltà di cassa degli azzurri non sono un mistero, complici i buchi nel pagamento delle quote degli eletti. Nel verbale della riunione del comitato di presidenza del 13 giugno scorso, si registravano debiti per poco più di 98 milioni. Al netto di possibili correzioni fatte nel frattempo, a fine 2023 il partito lanciò un ultimatum ai parlamentari morosi a mettersi in regola con i pagamenti, pena la mancata corsa alle prossime Europee e Amministrative. E qualche risultato pare sia arrivato: parola di Antonio Tajani. Giorni fa il segretario azzurro ha garantito che “si stanno mettendo tutti in regola”, ricordando che “ognuno deve contribuire, anche dando un piccolo contributo economico proporzionale a quanto guadagna un parlamentare o consigliere regionale”. Adesso però è tempo di festa e al Salone delle Fontane, all’Eur, è quasi tutto pronto. Dalle 16 a parte l’immancabile inno di Forza Italia e quello di Mameli, sarà proiettato il video integrale di oltre 9 minuti passato alla storia per quel miracolo italiano promesso e aspramente contestato dai rivali politici. Allora Berlusconi era l’imprenditore che aveva lanciato la tivù privata e Milano 2 e perciò – ricorda oggi il presidente del Senato, Ignazio La Russa – spiazzò la sinistra perché “con una mossa inaspettata riuscì a mettere insieme al nord la Lega di Umberto Bossi e al centro e al sud An di Gianfranco Fini e a vincere le elezioni”. A ricordare l’ex premier sarà anche il suo consigliere storico ed ex sottosegretario alla presidenza Gianni Letta. A chiudere sarà Tajani. In sala parleranno, inoltre, Stefania Craxi, oggi presidente della commissione Esteri del Senato e Rita Dalla Chiesa, deputata e figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fino a Iva Zanicchi. E per guardare al futuro, interverrà il sindaco forzista più giovane d’Italia: si chiama Edoardo De Faveri, ha 23 anni e guida le 973 anime di Zumaglia, vicino Biella.


di Manlio Fusani