Protocollo Italia-Albania: il sì della Camera

giovedì 25 gennaio 2024


Dalla Camera arriva il sì al ddl di ratifica dell’accordo Italia-Albania sui migranti, che ha in previsione l’apertura di due Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio) nel territorio albanese, per accogliere 3mila persone. Alla fine, sono 155 i voti favorevoli, 115 i contrari, due gli astenuti. Ora la discussione passa al Senato.

La deputata di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del dipartimento Immigrazione del partito, esulta: “Come relatrice sono orgogliosa di aver portato a termine un lavoro duro, data l’opposizione ideologica in Commissione e in Aula delle sinistre, che hanno tentato in ogni modo di procrastinare l’esito del provvedimento. Con questo voto – spiega – mettiamo un altro tassello importante alle politiche migratorie del Governo Meloni, ribaltando completamente le logiche immigrazioniste e no border della sinistra”.

Soddisfatto anche Tommaso Foti, capogruppo di Fdi alla Camera: “Si traccia la rotta per nuove politiche migratorie e per la difesa dei confini. Questo darà fastidio alla sinistra. La strada intrapresa da Giorgia Meloni sull’immigrazione convince l’Ue – sottolinea – e sta portando buoni risultati, come dimostra il calo degli sbarchi dalla Tunisia, confermati e apprezzati anche dalla Commissione europea. Il protocollo alleggerirà il carico che grava sull’Italia – insiste – grazie alla delocalizzazione delle procedure logistiche legate alla prima accoglienza e ai rimpatri e combatterà in maniera più incisiva contro i flussi migratori irregolari e la tratta degli esseri umani. A dispetto di una sinistra che da anni professa accoglienza indiscriminata – termina – il Governo Meloni sta gestendo questo fenomeno con concretezza, puntando alla diplomazia e al dialogo”.

La deputata di Fratelli d’Italia, Ylenja Lucaselli, evidenzia: “Segna un passaggio importante per il controllo dei flussi migratori e il contrasto al traffico di esseri umani. Si tratta di una iniziativa politica nel solco della cooperazione che ci auguriamo possa rappresentare un modello utile per affrontare il fenomeno anche a livello europeo. Il Governo Meloni conferma di avere una visione molto chiara sul dossier e lo dimostrano anche gli effetti positivi del memorandum Ue-Tunisia, su cui l’azione di questo Esecutivo è stata cardine”.

Critica, invece, la deputata di Italia viva, Maria Elena Boschi: “Il Governo Meloni ha fallito sulle politiche migratorie. Ha aumentato non solo le tasse, ma anche gli sbarchi. Lo scorso anno sono stati il 50 per cento in più rispetto all’anno precedente e molti di più di quelli del 2015, quando al Governo c’era Renzi e Meloni consigliava di lasciar morire i migranti in mare mentre chiedeva le dimissioni del Governo. Ora invece la presidente del Consiglio si affretta per la foto opportunity, con un dibattito dettato dai tempi della campagna elettorale per approvare un accordo inattuabile, e che porterebbe alla violazione dei diritti di uguaglianza, di asilo, di difesa, che violerebbe non solo i diritti dei migranti, ma anche quelli degli operatori italiani che in Albania dovranno lavorare. Se ci fosse l’attuazione, ci sarebbero i ricorsi”.


di Alessandro Buchwald