Spari a Roma, più sicurezza nelle periferie

venerdì 19 gennaio 2024


“Non parlerei di fibrillazione nelle periferie” bensì “di necessità di massima attenzione su tutto il territorio che c’è e lo dimostrano i tempi di reazione e di risposta a questi episodi”. Così il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, a margine del Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, a seguito dei recenti fatti di sangue registrati a Roma e provincia. Ossia l’omicidio del 14enne Alexandru Ivan avvenuto nel parcheggio della Metro C a Pantano, nel Comune di Monte Compatri e di Cristiano Molè, il 33enne ucciso in un agguato al Corviale. “L’impegno è massimo da tempo, sarà importante fare un’attività di studio e analisi su dove impiegare sempre più queste risorse – ha proseguito – bisogna essere attenti non solo a cogliere i fatti eclatanti, ma anche a intimidazioni o episodi che possono sembrare marginali. Tutto questo viene fatto con massima attenzione”.

Sempre il prefetto Giannini: “Gli episodi che sono accaduti su Roma e provincia sono assolutamente slegati tra di loro. Per noi è importante continuare a esercitare con forza la pressione sul territorio, che viene fatta in tantissime zone con operazioni di controllo, di affermazione dello Stato. Ma dobbiamo accompagnarli con processi di rigenerazione – ha insistito – c’è una grandissima maggioranza di persone perbene, che ha voglia di affermare i propri diritti. Lo sforzo delle forze dell’ordine è enorme. Il nostro compito come prefettura è fare da stimolo e coordinamento e lavorare fianco a fianco”.

Lamberto Giannini, in più, ha precisato: “Un conto sono le armi usate in contesti criminali, un altro sono i porti d’arma. Non bisogna mettere insieme questi fenomeni”. E sulla eventuale provenienza delle armi illegali, ha rimarcato: “Questo lo diranno di volta in volta le varie indagini. Sicuramente c’è un mercato, ci sono armi che vengono rubate ma purtroppo non sono lontani da noi tanti conflitti importanti. A Roma spesso vengono fatte operazioni dove vengono recuperate armi importanti, ma non penso che sia così facile recuperare un’arma”.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, l’ha definita una “riunione positiva” perché ha fatto il punto “sugli episodi più recenti delittuosi, a partire dall’omicidio del Corviale, su cui si è sottolineato e deciso il rafforzamento della presenza dello Stato su quel territorio. È una delle zone dove le forze sane sono la stragrande maggioranza e in cui è in corso uno dei progetti di rigenerazione urbana importante del Pnrr. C’è l’impegno di una forte presenza, per sostenere questo processo di riqualificazione”.

Il primo cittadino della Capitale, inoltre, ha rimarcato: “Vorrei sottolineare l’efficacia dell’azione repressiva anche sulla tragica uccisione di Pantano. Si sta chiarendo la dinamica sciagurata che ha portato all’uccisione di un ragazzo. Un contesto di criminalità che, purtroppo, è una delle spie che nella nostra città, pur se con numeri delittuosi esigui rispetto alle altre metropoli, c’è una presenza diffusa di spaccio di droga e organizzazioni criminali che vivono intorno a questo mercato illegale. È un problema della nostra città e siamo tutti impegnati per contrastarlo”.

Corviale, Pantano, Anzio (dove è rimasto ferito un 17enne, colpito da un proiettile, ndr). Lo scenario è sempre più inquietante a Roma e dintorni. Troppa violenza, troppe vittime, spesso giovanissimi – ha detto la Diocesi di Roma in una nota – molto spesso nella nostra città le contese vengono risolte con armi in pugno. I fatti di cronaca di questi ultimi giorni esigono una decisa assunzione di responsabilità e una collaborazione effettiva tra le diverse agenzie educative. Le istituzioni, preposte alla sicurezza dei quartieri e alle politiche sociali, come anche la società civile nelle sue molteplici componenti e le nostre stesse comunità cristiane, sono invitate a un serio discernimento e a una puntuale attenzione, per una presa in carico dei tanti disagi di cui soffre la nostra città”.


di Redazione