Toti: “Giusto candidare gli uscenti per le Regionali”

venerdì 12 gennaio 2024


“Non si usino i territori per i rapporti di forza nazionali”. Lo dice a gran voce Giovanni Toti. Secondo il presidente della Regione Liguria, “hanno ragione tutti e nessuno. Questo è uno dei casi in cui la mediazione politica è fondamentale”. È quanto afferma il governatore in un’intervista al Corriere della Sera, in merito alle candidature per le Regionali. Sull’opportunità di confermare i presidenti, Toti osserva: “Credo che l’esigenza primaria sia non invertire il sentimento di vittoria del centrodestra che deve continuare a governare”. E poi aggiunge: “Mi pare che le ultime elezioni Regionali, in Liguria, ma anche in Friuli-Venezia Giulia o in Lombardia, abbiano dimostrato che chi viene da un’esperienza di Governo è più conosciuto e apprezzato dai cittadini”. Quanto alla situazione della Sardegna dice: “Questo è il principio di base. Poi ci possono essere ragioni particolari o locali che inducono a fare scelte diverse, ma di norma è giusto confermare gli uscenti”. Per Toti sarebbe “pericoloso se qualcuno sentisse la necessità di intervenire per riequilibrare i rapporti di forza a livello nazionale. Bisogna stare attenti”.

Intanto, i leader del centrodestra non hanno ancora trovato la quadra. Se, come scrive il Corriere, Palazzo Chigi ha smentito di aver messo a tavola i leader della coalizione di Governo, è perché non è bastato un vertice nelle stanze della presidenza del Consiglio per dipanare la matassa delle elezioni Regionali e riportare la quiete tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. È scontro sul terzo mandato dei presidenti di Regione. Il Carroccio ha provato a forzare la mano, buttando sul tavolo delle trattative una proposta di legge per “valorizzare il lavoro svolto dai governatori” che, se approvata, consentirebbe a Luca Zaia di correre per la presidenza del Veneto anche nel 2025. Ma, secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, pare che Giorgia Meloni non abbia gradito la mossa del segretario leghista. Frattanto, Antonio Tajani ha rotto il silenzio. Al vertice tenuto con la presidente del Consiglio e con il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, “ieri non si è parlato affatto di vicende elettorali, di vicende di partito, si è parlato soltanto della situazione internazionale, dell’immigrazione, di quello che sta accadendo nel mondo in questo momento. Ci sono due guerre alle porte dell’Europa e noi dobbiamo certamente preoccuparci delle conseguenze economiche e non solo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, a margine di una visita all’azienda Scm a Rimini. “Noi, per esempio, siamo impegnati per garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso – ha argomentato – partecipiamo alla missione europea Atlanta e chiederemo anche che questa missione possa avere competenze più larghe oppure dar vita addirittura ad una nuova missione europea per garantire la libera circolazione delle merci. Abbiamo sottoscritto un documento a favore di questa libertà con gli Stati Uniti – ha concluso Tajani – e abbiamo apprezzato la decisione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite” in merito.


di Redazione