Abolizione dell’abuso di ufficio: il primo sì

mercoledì 10 gennaio 2024


C’è un primo sì all’abolizione dell’abuso di ufficio. Termina così la prima seduta della commissione Giustizia del Senato. Ovvero con l’ok all’articolo 1 del disegno di legge di Carlo Nordio sulla cancellazione del reato che viene contestato al pubblico ufficiale che abbia agito contro i doveri di ufficio, anche per ottenerne dei benefici. A votare con la maggioranza c’è Italia viva. No secco, invece, di Partito democratico e Movimento cinque stelle.

Il giudice Eugenio Albamonte, ex presidente dell’Anm (Associazione nazionale magistrati) scuote la testa. A suo dire, con la cancellazione del reato di abuso di ufficio, “l’Italia assumerà una posizione di debolezza rispetto all’Ue, che invece chiede che la norma sia presente nei codici penali di tutti gli Stati, anche soltanto in una forma destinata a sanzionare una fattispecie minore di illegalità da un punto di vista quantitativo pur di evitare che esistano ambiti di totale impunità”. Queste le sue parole alla Stampa, con l’aggiunta: “Il Governo ha introdotto nuove fattispecie criminali su questioni minori come i rave party o gli imbrattamenti dei muri per ragioni di demagogia penalistica e poi invece si guarda bene dal rafforzare il sistema sanzionatorio, anzi lo indebolisce. È un governo che si mostra forte con i deboli e debole con i forti”.

Dario Nardella, sindaco di Firenze, esponente del Partito democratico e non un sostenitore dell’attuale Esecutivo, è di altro avviso. E nel corso della trasmissione Agorà, in onda su Rai Tre, osserva: “Tutti i sindaci, indipendentemente dal colore politico, hanno sempre denunciato la inefficienza, la inefficacia di questo reato di abuso di ufficio. La cosa a mio avviso più chiara sarebbe una riforma complessiva dal punto di vista del diritto penale di quella che è la discrezionalità politica e le responsabilità e di quelle che sono le competenze tecniche. Noi chiedevamo una riforma radicale”.

“Continueremo a votare a favore di questo ddl Nordio perché noi siamo garantisti sempre”. Così all’Ansa il senatore di Italia viva, Ivan Scalfarotto. “Noi siamo contrari a che si massacrino le persone sui giornali. Guardate cos’è successo in questi giorni con il caso di Simonetta Cesaroni. I giornali hanno accusato apertamente una persona dell'omicidio” ma senza alcuna certezza giudiziaria.

Sul tema dice la sua anche Maurizio Lupi, presidente di Noi moderati: “L’abolizione dell’abuso d’ufficio è un atto di civiltà giuridica. Lo chiedono a gran voce sindaci e amministratori di destra e di sinistra, di maggioranza e di opposizione. Fino ad oggi la stragrande maggioranza delle persone indagate e processate per questo reato, scritto male e applicato peggio, sono state assolte, e l'unico effetto prodotto e' stato il blocco dei tribunali e delle pubbliche amministrazioni. L'abolizione di questo reato ci permetterà di dare più responsabilità e efficienza agli enti locali e alle Amministrazioni”.

Sconsolato Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi-Sinistra, commenta al Tg1: “L’abolizione del reato di abuso d’ufficio cancellerà migliaia di processi e di sentenze, ancora una volta contro la magistratura e la giustizia. Invece di un’iniziativa per riformarla in modo più efficace nell’interesse dei cittadini”.


di Mimmo Fornari