giovedì 21 dicembre 2023
Il Partito liberale italiano, in questa sua ripresa di vitalità e di schieramento a destra, potrebbe svolgere un ruolo chiave nel quadro ideale delle prospettive politiche nazionali. Non si pensa all’inserimento in posizioni di potere, né all’improvvisa ripresa in termini elettorali di una componente politica scomparsa da tempo dai radar. C’è da chiedersi quanti italiani conoscano l’attuale realtà di un partito sul quale, salvo eccezioni come questa testata, i mezzi di comunicazione sociale per lo più tacciono. Invece, urge proprio un aspetto, cioè quanto lo stesso partito rappresenta nella cultura politica, per combattere un uso falso e menzognero dell’espressione “liberale”, sia a destra che a sinistra.
Tanto per fare un esempio, si veda quanto scritto dall’ineffabile Diego Fusaro sul periodico friulano Il Corsaro della sera dell’8 dicembre 2023: “Il liberalismo economico della deregolamentazione dei mercati e il liberalismo cultural-politico dell’anarchismo antropologico procedono disgiunti, ma unitamente colpiscono ogni progetto di resistenza al globalcapitalismo e alla power élite parassitaria egemonica (l’aristocrazia finanziaria, il Signore global-elitario) che si appelli al popolo che lavora (il Servo nazionale-popolare delle classi lavoratrici e dei ceti medi) contro la classe dominante e che è radicata nella propria storia, nella propria identità e nel proprio territorio (…). La Sinistra fucsia del Costume pone le sovrastrutture di completamento ed elabora i quadri ideologici e politici di riferimento per il nuovo ordine mondiale turbocapitalista: la sua funzione sta, essenzialmente, nell’opporre resistenza a tutto ciò che resistenza possa opporre al globalcapitalismo”.
Tutto ciò è designato liberalismo ma è l’esatto contrario. Liberalismo è, invece, la tutela e la promozione della libertà individuale e sociale non solo contro lo straripare dei poteri pubblici ma, oggi soprattutto, verso le posizioni dominanti private. È, nel costume, la promozione dell’autonomia familiare contro le imposizioni pubbliche, ad esempio nel campo dell’educazione. Al suo interno, è il formarsi contro i matrimoni imposti o spinti per motivi religiosi, di razza o sociali; è il vivere senza condizionamenti patriarcali o matriarcali. Un ordinamento liberale è tutto un sistema di limiti, di confini posti alle autorità pubbliche e private. Su questo, proprio un Governo conservatore avrebbe necessità di avvalersi di una componente come il Partito liberale italiano. Per tradizione, esso sa cosa è il liberalismo, quello di Benedetto Croce, Luigi Einaudi, Gaetano ed Antonio Martino. Non le balle di Diego Fusaro, e di molti altri, tanto diffuse.
di Riccardo Scarpa