L’assolo di Giorgia

lunedì 18 dicembre 2023


La felpa azzurra dei volontari, le sorsate d’acqua, 70 minuti di intervento e una parola d’ordine: non mollare. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, chiude la manifestazione di Atreju tra i tricolori che sventolano e una standing ovation. La premier, leader di Fratelli d'Italia, giura che non saranno gli attacchi “bassi e meschini” a farle perdere la retta via. C’è una missione da portare avanti, come indicato dal voto popolare delle ultime Politiche. “Sono molto più resistente di quanto i miei avversari si aspettano – ammette – vedremo chi dei due arriverà alla fine. Solo gli italiani sono in grado di decidere quando sarà ora di dire basta. Finché ho alle spalle il consenso degli italiani, non ci sarà verso di liberarsi di me. Possono fare tutto quello che vogliono. Non lasciatemi sola e io farò sempre la mia parte”. Con una promessa: “Porterò la bandiera tricolore con orgoglio, dedizione, determinazione, umiltà e rispetto”.

Meloni ringrazia Santiago Abascal, “con Vox continueremo a lavorare insieme fianco a fianco per rafforzare la nostra famiglia politica e renderla sempre più protagonista dell'Europa che verrà” e osserva: “Se da ormai 30 anni, con formule diverse, il centrodestra esiste non è un incidente della storia. Esiste da 30 anni, perché condividiamo sistema di valori e comune visione da realizzare. Il mio ringraziamento a chi non c’è più, grazie a Silvio Berlusconi”. Non solo: “Il Governo di centrodestra a trazione Fratelli d'Italia sarà soprattutto questo Governo dell'Italia con la schiena dritta, che va a testa, con le scarpe piene di fango e le mani pulite”.

A seguire, ricorda: “Abbiamo fatto una legge di Bilancio espansiva, nonostante una situazione drammatica ereditata dei conti pubblici, soprattutto per il Superbonus, con qualcuno che faceva la campagna elettorale dicendo che si è potuto ristrutturare gratuitamente casa: quel gratuitamente ci ha lasciato un buco da 140 miliardi, quanto lo Stato spende in un anno per tutta la sanità”. Poi spiega: “Ci chiedono i soldi per la sanità”. Però “sono stati utilizzati per ristrutturare meno del 4 per cento del patrimonio immobiliare italiano, prevalentemente seconde case, case di pregio, perfino 6 castelli lasciando a ogni italiano un debito di 2mila euro”. Nel suo intervento, non manca la stoccata alla segretaria del Partito democratico, Elly Schlein (è ormai noto il suo rifiuto di voler salire sul palco di Atreju): “Puoi anche decidere di non partecipare ma non c’è bisogno di insultare tutti coloro che hanno deciso di partecipare, solo perché hanno dimostrato di avere coraggio che a voi evidentemente difetta”.

Giorgia Meloni è un treno in corsa. Confessa che il centrodestra è al Governo da “14 mesi, a me sembrano 14 anni” e riparte: “Tolkien aveva ragione: l’anello è insidioso, lusinga, ti circuisce, cerca di farti perdere il senso di realtà. Ma c’è una cosa solo più forte. E si chiama compagnia, persone per bene che ti accompagnano in silenzio, facendo ciascuno la propria parte e pronte a prenderti in braccio perché tu possa continuare il tuo lavoro. Quell’anello non ci avrà mai, siamo le stesse persone che eravamo ieri e le stesse di domani e porteremo il nostro compito a termine, ciascuno nel suo ruolo come un sol uomo. Una cosa che ci invidia moltissima gente, è che ci sono giovani che ancora credono nella militanza e si battono per le loro idee”.

Dopodiché, ammette: “Mi fa un po’ specie, dopo aver organizzato tutte le edizioni di Atreju, tranne questa, tornare quest’anno da presidente del Consiglio: mi è sembrato in alcuni momenti di essere quasi uno degli ospiti. Lo voglio dire con il cuore – prosegue – mi rende immensamente orgogliosa vedere che Atreju quest’anno sia molto più bella di tutte le edizioni precedenti, di quelle di cui ero stata così fiera di organizzare. Mi rende orgogliosa che, mentre io ero altrove, qualcuno si è impegnato a far crescere questa storia infinita”.

Inevitabilmente il discorso è passato sulle scelte politiche. Ecco, quindi, i rave illegali: “Abbiamo fatto un decreto. Ci è stato detto che era inutile, che negavamo ai giovani il diritto di ballare. Ma se vuoi ballare vai in discoteca, dove c’è gente che paga le tasse per consentirti di ballare. E dopo anni da Repubblica delle banane, nell'ultimo anno non c'è stato neanche un rave party illegale”. Successivamente gli sgomberi: “Abbiamo anche modificato la legge e introdotto il principio che si può sgomberare immediatamente, senza attendere la convalida del giudice. Nessun altro anziano deve vivere anni sul terrazzo, perché lo Stato non è in grado di difenderlo. In Italia la proprietà privata è sacra e la difenderemo”. Non manca il tema dell’utero in affitto: “I figli non sono un business, non sono un oggetto e non si comprano e non si vendono. Sembra una ovvietà ma purtroppo non lo è. Sono fiera che, grazie ai nostri parlamentari, l’utero in affitto diventerà presto reato universale e perseguibile in Italia e anche all’estero”. Fino alla sicurezza: “L’apice della stampa militante è stato raggiunto dopo la stretta sui minorenni reclutati come manovalanza dalla camorra e un giornale ha titolato Meloni arresta i bimbi. Allora, mi auguro che il direttore di quel giornale un giorno incontra la famiglia di Giovanbattista Cutolo un bravo ragazzo ucciso a Napoli per aver chiesto a uno di quei bimbi di spostare i motorini. Vogliamo dare un segnale chiaro: in Italia non ci devono essere più zone franche nelle quali lo stato indietreggia, sparisce. A Caivano – sottolinea – vogliamo dimostrare che le cose possono cambiare e che non è l’unica opzione arrendersi e piegarsi alla camorra, perché nessuno ti aiuterà. A Caivano abbiamo riportato lo Stato, le istituzioni, per dire ai criminali di ogni sorta con noi al Governo non vi conviene sfidare lo Stato, perché risponderemo colpo su colpo, non ci facciamo intimidire”.

E la chiosa: “La cattura di Messina Denaro e di altri non la considero un merito del Governo ma sempre merito degli inquirenti e delle forze dell’ordine, che continuiamo a ringraziare. Ma sono convinta che il Governo possa avere un ruolo fondamentale se ha il coraggio di dire a chi è sul campo conta su di me, ti copro le spalle. Continueremo a farlo nel nome di Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa, Emanuela Loi e di tutti gli eroi che ci hanno indicato quale fosse la strada da seguire”.


di Mimmo Fornari