Schillaci e la sanità del futuro

lunedì 11 dicembre 2023


“Non ci sono né tagli né definanziamenti nella rimodulazione della missione salute del Pnrr”. L’annuncio porta la firma di Orazio Schillaci. Il ministro della Salute, intervenendo al convegno “La sanità del futuro. Un bene indivisibile da Nord a Sud”, osserva: “Tutte le case di comunità, tutti gli ospedali di comunità previsti nel Pnrr saranno realizzati. Una parte anche con altre fonti di finanziamento”. Schillaci, a seguire, rivendica: “Nella negoziazione con la Commissione europea abbiamo ottenuto di spostare 750 milioni di euro su due leve fondamentali sulla sanità di prossimità: 500 milioni in più sulla telemedicina e 250 milioni in più sull’assistenza domiciliare”. In tal modo, sottolinea il ministro, “abbiamo aumentato a 300mila i nuovi assistiti con servizi di telemedicina entro il 2025 (100mila in più rispetto al target iniziale) e 842mila gli over-65 assistiti con assistenza domiciliare integrata”.

Ancora Schillaci: “Negli ultimi 10 anni la parola più frequente associata al Servizio sanitario nazionale è stata tagli. Il progressivo definanziamento del Servizio sanitario nazionale si è protratto dal 2009 al 2019 e ricordo che, solo tra il 2014 e il 2019 il sistema ha perso 11,5 miliardi di euro in termini di mancata crescita del finanziamento. Mentre il conto di questo decennio ci mostra un terribile -37 miliardi”. Con l’aggiunta: “Senza timore di smentita, posso affermare che oggi abbiamo messo un punto a questo dimagrimento. Infatti, nonostante la grave crisi e le risorse davvero limitate, con le ultime due finanziarie – quella del 2023 e quella in esame del 2024 – invece di sottrarre, sosteniamo la salute con 18 miliardi di euro nell’arco del quadriennio 2023-2026”. Poi osserva: “Ci dicono che non basta. Mi stupisce davvero il pulpito da cui arrivano queste critiche”. Critiche che, continua Schillaci, giungono “dagli stessi che hanno tagliato 37 miliardi nel decennio pre-Covid, anche in periodi di inflazione alta. Queste critiche arrivano dagli stessi che hanno preferito la scorciatoia dei gettonisti, invece di proteggere e valorizzare chi ha scelto, come priorità, la professione pubblica”.

In ultimo, Orazio Schillaci comunica: “Dal 2020 al 2022 in Italia l’eccesso di mortalità di over 65 ha visto un trend in continua crescita. Nell’estate del 2022 ci sono stati in Europa 61mila morti per il caldo di cui 18mila italiani. Ma qualcosa è cambiato. L’estate del 2023 ha visto le più intense e prolungate ondate di calore ma i dati del nostro sistema di sorveglianza indicano che l’eccesso di mortalità in Italia ha registrato il -5 per cento nelle città del centro-Nord e appena il +4 per cento in quelle del centro-Sud dove l’anno precedente l’incremento era stato del 16 per cento. Per la prima volta, l’estate del 2023 vede una significativa inversione di tendenza tornando ai livelli precedenti al 2020. Ciò sta a significare – conclude – che la strada intrapresa è virtuosa: abbiamo fatto una campagna di comunicazione, gli alert e il decalogo del Ministero, insieme alle misure per rafforzare i pronto soccorso, gli ambulatori territoriali e l’assistenza al domicilio: misure messe in campo, per fronteggiare le ondate di calore stanno che stanno dando risultati significativi”.


di Redazione