Ex Ilva, il Governo pronto a ricapitalizzare

giovedì 30 novembre 2023


Il Governo è pronto a superare l’impasse che ha bloccato l’ex Ilva per diversi mesi. Dopo il mancato accordo durante l’assemblea di Acciaieria d’Italia holding due giorni fa, ieri a mezzogiorno è stato convocato un vertice presieduto dalla premier Giorgia Meloni, con la partecipazione di tutti i ministri coinvolti: Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso e Raffaele Fitto. Durante questo incontro di circa un’ora, la situazione economico-finanziaria dell’azienda siderurgica è stata esaminata, sottolineando l’estrema gravità della situazione, che potrebbe portare al fallimento dello stabilimento di Taranto con gravi conseguenze sociali per i suoi 10mila dipendenti diretti e altrettanti delle aziende collegate. È quanto scrive Il Messaggero.

I ministri avrebbero presentato soluzioni divergenti, con alcuni sostenitori della nazionalizzazione immediata e altri più cauti. Di conseguenza, è stato affidato al ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, il compito di affrontare la questione, dopo i suoi incontri precedenti con Ondra Otradovec, top manager del gruppo indiano, con cui ha firmato un Memorandum of Understanding (MoU) controverso prevedendo un plafond di 4,2 miliardi per il rilancio.

Frattanto, i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella, hanno inviato una lettera sulla situazione dell’ex Ilva alla premier e ai ministri competenti. “Il secondo rinvio dell’Assemblea dei soci – scrivono i leader metalmeccanici – segna un ulteriore e grave atto di irresponsabilità che conferma le nostre denunce della mancanza di volontà, da parte di entrambi i soci, di voler risolvere la vertenza positivamente salvando un asset industriale strategico del nostro Paese e 20mila posti di lavoro”. Secondo i segretari sindacali “il tempo che trascorrerà fino alla prossima riunione, prevista il 6 dicembre, comporterà un ulteriore peggioramento del gruppo siderurgico, già al collasso per una gestione fallimentare, con deterioramento degli impianti, delle condizioni di sicurezza e della sofferenza di migliaia di famiglie sia dei lavoratori diretti, già duramente provate dagli ammortizzatori sociali da anni utilizzati per fare cassa e non consentire la risalita produttiva, che del mondo degli appalti e dei lavoratori di Ilva in As”. Aggiungono che “l’assenza di comunicazioni ufficiali in merito al confronto fra i due azionisti, gli annunci e le smentite a mezzo stampa delle ultime ore, rendono ancora più drammatica la situazione e aggravano il disagio sociale fino a renderlo insostenibile”. “Vi chiediamo – proseguono – di prevedere una convocazione urgente per ricevere un aggiornamento sulla vertenza e sulle decisioni che il Governo intende assumere per la risoluzione della crisi dell’ex Ilva, come da impegno preso nell’ultimo incontro del 9 novembre scorso. In mancanza della suddetta convocazione – concludono – vi annunciamo fin da ora una nostra autoconvocazione presso Palazzo Chigi”.


di Redazione