Expo 2030: arrivederci Roma

mercoledì 29 novembre 2023


“La Roma di Gualtieri e del Pd esce sconfitta dalla corsa all’Expo 2030. Per fortuna c’è il Vaticano, altrimenti la Capitale avrebbe perso anche il Giubileo, visti i gravissimi ritardi sulle opere da realizzare. Sono mancate la partecipazione e la condivisione dell’evento e delle sue prospettive con il tessuto sociale, economico e culturale del territorio”. Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, a proposito della mancata aggiudicazione a Roma dell’Expo 2030. E poi: “Lo scaricabarile avrà anche fondamento, ma la realtà è che la Capitale è impreparata ad affrontare grandi eventi internazionali e i nostri giovani hanno sempre meno prospettive”.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri, osserva: “Si sapeva che era una partita impossibile, abbiamo raccolto una sfida che era partita con la scelta di altri governi e di altre Amministrazioni. Noi abbiamo cercato di ottenere il massimo ma la partita ormai era compromessa. Guardiamo avanti, guardiamo adesso al Giubileo, alle Olimpiadi invernali, dobbiamo fare di tutto perché il Bob si svolga a Cesana perché è privo di senso fra svolgere le Olimpiadi a Saint Moritz. Tra l’altro, l’impianto di Saint Moritz ha bisogno di più deroghe rispetto a quello di Cesana. Lavoriamo per queste cose. Il valore di Roma è incommensurabile, e forse l’occasione persa era quella delle Olimpiadi, non bisognava rinunciare alle Olimpiadi, quelle le avremmo vinte. D’altronde, l’Italia ha avuto pochi anni fa l’Expo, due volte quasi di seguito era difficile”.

Carlo Calenda, leader di Azione, ai microfoni del programma Gli Inascoltabili – su Radio Roma Sound – dichiara: “La candidatura a Expo 2030 è nata come una trovata per la campagna elettorale della Raggi. Era difficilissimo per noi tirarci indietro, perché Roma aveva perso le Olimpiadi per un’idiozia dei Cinque Stelle. Io non riesco a gioire di questa sconfitta, perché voglio bene alla città e perché, viceversa, penso che di non ritrovarmi in un sistema per cui una monarchia assoluta che opprime metà della popolazione femminile che può comprare tutto e tutti. Dopodiché – incalza – Roma è pronta per l’Expo? Ma manco lontanamente: non è pronta per l’Expo e non è pronta nemmeno per la vita normale. Roma non è pronta per i cittadini di Roma”.

Francesco Rocca, governatore del Lazio, al Corriere della Sera dice: “Ci saremmo aspettati un risultato diverso e per questo abbiamo lavorato fino alla fine, tutti insieme. Adesso continueremo a lavorare con la stessa determinazione e passione per cambiare, in meglio, la qualità della vita dei cittadini”. Mentre l’ex sindaco Gianni Alemanno – segretario nazionale di Indipendenza! – chiosa: “Sono profondamente dispiaciuto per la nostra città, che non meritava questa umiliazione. Non solo non ci siamo aggiudicati Expo 2030, ma Roma è arrivata ultima con pochissimi voti, solo 17 su 165. Come è stata possibile questa umiliazione per una città così famosa e ammirata nel mondo? Chi ha sbagliato, nel progetto della sede o nella promozione della candidatura? Oppure si è stati velleitari nel lanciare e mantenere fino in fondo la candidatura di Roma? Tutto questo non può passare senza conseguenze, continuando a tenere il Campidoglio in quel limbo per il quale il sindaco e l’Amministrazione non sono mai colpevoli di niente. Anche il Governo – termina – deve spiegare come è stato possibile che la nostra Capitale sia stata lasciata andare verso questa catastrofe senza nessuna precauzione e cautela. Che bisogno c'era di affrontare questa avventura quando fatichiamo anche a prepararci al Giubileo del 2025?”.


di Redazione