Contratti, Zangrillo: “Aumenti medi di 190 euro”

martedì 21 novembre 2023


Paolo Zangrillo vuole andare incontro alle richieste dei dipendenti pubblici. “La Legge di Bilancio ha stanziato risorse ingenti per i rinnovi 2022-2024, 7,3 miliardi includendo anche la sanità, che è gestita dalle Regioni. Considerate anche le risorse che stanzieranno gli enti territoriali, e l’anticipo per gli statali a dicembre, la Legge di Bilancio porta in dote quasi 10 miliardi. A regime, nel 2025, gli aumenti contrattuali saranno di circa il 6 per cento, tra i 180 e i 190 euro medi mensili”. A dirlo è il ministro della Pubblica amministrazione in un’intervista a Repubblica. “Il nostro obiettivo – spiega – è quello di avviare, all’inizio dell’anno prossimo, le trattative per i rinnovi contrattuali 2022-2024 per tutti. Naturalmente facendo riferimento prima di tutto a quei comparti oggi più esposti. Mi riferisco a sicurezza e difesa, sanità ed enti locali. Questi ultimi, dovendo stanziare le risorse per i rinnovi a valere sui loro bilanci, non avranno l’anticipo a dicembre, e quindi abbiamo ritenuto corretto che le trattative per i rinnovi cominciassero da loro”. Mentre sui tagli alle pensioni “stiamo lavorando ad eventuali correttivi” anche perché, assicura il ministro “non vogliamo che, soprattutto nel settore sanitario, queste norme diventino un incentivo per accelerare le uscite”.

Zangrillo ha anche parlato di un altro aspetto problematico della Manovra: alcuni dipendenti che riceveranno un aumento di stipendio perderanno il taglio del cuneo fiscale, e questo sostanzialmente azzererà tutti i vantaggi in busta paga. Zangrillo ha ribadito che con il taglio del cuneo il Governo ha “cercato di avere riguardo per le fasce più deboli della popolazione, con redditi fino a 35mila euro”. Per chi supera di poco questa soglia però ci saranno problemi: “Si potrebbero verificare effetti che in qualche modo riducono i benefici. Dobbiamo avere le idee chiare su questo fenomeno: ci stiamo lavorando, per capirne bene le dimensioni”. I rinnovi l’anno prossimo dovrebbero interessare diverse categorie di dipendenti pubblici, e il Governo Meloni ha fatto sapere che la priorità sarà per i sindacati militari. In più, anche la sanità dovrebbe procedere.


di Redazione