Urso: “Gli aiuti alle imprese siano coordinati in Europa”

martedì 14 novembre 2023


Adolfo Urso si esprime sugli aiuti contro il caro energia, dopo la pianificazione prevista da Germania e Francia. “Credo che la strada della cooperazione industriale europea sui reattori di nuova generazione nucleare, che le imprese siderurgiche suggeriscono, sia la strada giusta per una soluzione strutturale ed unitaria al divario competitivo tra i grandi Paesi manifatturieri d’Europa, evitando una corsa ai sussidi di Stato”. Parla così al Corriere della Sera il ministro delle Imprese e del Made in Italy. E osserva che allo stesso tempo “si favorirebbe il processo di decarbonizzazione e si garantirebbe l’autonomia strategica europea nel campo energetico”. “Sarà anche questo all’ordine del giorno della prossima trilaterale Italia-Francia-Germania sulla politica industriale che si terrà a Parigi nel mese di gennaio proprio sulla tecnologia green e sulla produzione energetica”, annuncia Urso. E sul futuro dell’ex Ilva: “Sarà un asset strategico del Piano siderurgico nazionale – assicura il ministro – insieme al polo di Terni, per il quale stiamo definendo l’Accordo di programma, e al sito storico di Piombino che tornerà centrale con nuovi importanti investimenti esteri che saranno pienamente complementari rispetto alle produzioni delle grandi acciaierie del Nord”.

Urso è intervenuto alla conferenza “Italia-Usa: cooperazione internazionale sulle biotecnologie emergenti e le scienze della vita”, in svolgimento alla Farnesina a Roma. Far crescere ancora la cooperazione tra Italia e Stati Uniti nel settore biotech, un settore che nel nostro Paese supera un fatturato di 250 miliardi di euro. “Tra Italia e Stati Uniti esiste già una partnership storica ben consolidata e oggi è un momento importante per continuare a svilupparla”. Una partnership forte, ha sottolineato Urso, “sullo sviluppo di tecnologie e conoscenze nel settore della scienza della vita, dalle biotecnologie al farmaceutico e biomedicale. Una cooperazione tanto più importante a fronte di quello che abbiamo subito con la pandemia”. In occasione di questo primo incontro istituzionale e commerciale di alto livello tra operatori italiani e statunitensi attivi nel settore delle biotecnologie e delle scienze della vita il ministro ha aggiunto che “l’Italia è storicamente un hub farmaceutico industriale avanzato e internazionalizzato, che raccoglie investimenti molto importanti ormai da tanti decenni, investimenti consolidati che lo hanno reso il secondo hub in Europa”. Un settore in cui l’Italia vanta un’importante crescita, con un fatturato tra attori pubblici e privati che supera i 250 miliardi di euro l’anno e un volume di ricerca e sviluppo delle industrie farmaceutiche, dei dispositivi medici e delle biotecnologie italiane che ammonta a circa 3 miliardi di euro all’anno, 11 per cento del totale del Paese.


di Redazione