martedì 7 novembre 2023
“Elly Schlein è segretaria del Pd da otto mesi. Finora la sua segreteria non ha prodotto nulla. Il Pd oggi è un partito fantasma, non esiste”. Mazzata senza “se” e senza “ma” quella di Piero Sansonetti, direttore dell’Unità, nell’editoriale di oggi. Insomma, nemmeno a sinistra ne possono più della segretaria del Partito democratico. Scrive Sansonetti: “L’apice della non esistenza è stato raggiunto in queste settimane. Il mondo intero è scosso dalla guerra in Palestina ed in Israele. Se ne discute ovunque. In tutte le grandi città dell’Occidente si sono svolte grandissime manifestazioni”. Da qui la considerazione: “Di fronte a tutto questo il Pd ha scelto la sua linea: il silenzio. Silenzio assoluto. Una linea molto simile a quella che ha tenuto sulla scuola, sul welfare, sulla giustizia, sulla sanità, sull’accoglienza ai migranti, sul fisco”.
Sansonetti parla di un partito “ridotto a una ameba”. Che si è consegnato, “per motivi non facili da capire, a una parlamentare priva di storia politica, di esperienza e di conoscenza politica, del tutto estranea alla vita del partito, e che fino a questo momento si è mostrata incapace di esprimere una qualsiasi linea politica. Nessuno riesce neppure a immaginare quale idea di Paese abbia l’onorevole Schlein, né tantomeno quali siano le battaglie che intende aprire, e con quali alleanze, e in quale prospettiva”.
Infine, la conclusione: “Il tempo è scaduto. È assurdo aspettare le elezioni europee. Per quale ragione andrebbero aspettate? Per dosare nel modo giusto cacicchi vecchi e nuovi nelle liste per le elezioni di giugno? No, grazie. Ora serve proprio un gesto di grande responsabilità. Da parte della segretaria e da parte dei vari dirigenti e delle tante anime del partito. Non c’è tempo da perdere. Il Pd non può restare in sonno. Va rimesso in pista, deve tornare nel gorgo della lotta politica. Con Schlein questo non è possibile”. Insomma, aria nuova. Senza Elly.
di Redazione