Maltempo, Musumeci: “Servono più interventi preventivi”

lunedì 6 novembre 2023


Nello Musumeci interviene sull’emergenza maltempo. “Prevenire, prevenire e prevenire. Sempre meglio che ricostruire, ricostruire, ricostruire”. Lo dice in un’intervista a Qn il ministro della Protezione civile. “Il rischio zero non esiste, la natura è superiore a qualsiasi forza”, spiega. L’uomo, però, può ridurne gli effetti”. Per farlo servono due tipi di interventi preventivi, uno “è strutturale, dotando il territorio fragile delle infrastrutture per fronteggiare i rischi: bacini di laminazione, consolidamento degli argini, periodica pulitura degli alvei di fiumi e torrenti, anche se asciutti. E una pianificazione urbanistica che non faccia costruire nei pressi di un’asta fluviale”. L’altro tipo di prevenzione consiste nel coinvolgimento delle comunità: “In Italia, se parliamo di evacuazione anche in piena calamità, molti si rifiutano di lasciare la propria casa. Una tara antropologica, chiamiamola così, che riguarda tutti. L’Italia non è un Paese adatto alla prevenzione”.

L’obiettivo di Musumeci è “di affidare al Sistema nazionale di Protezione civile anche il compito della previsione e della prevenzione del rischio, anche strutturale”. Si è già predisposto “un disegno di legge per fare ordine nella fase della ricostruzione dopo le calamità”. Poi un ulteriore Ddl, “quasi pronto, contrasta il dissesto idrogeologico”. Infine, serve “un soggetto unico che definisca con le Regioni un piano di interventi antisismici, nel costruito pubblico e privato”. Per quanto riguarda i fondi “a parte le risorse già distribuite nell’ultimo decennio e non spese, d’intesa con il ministro Raffaele Fitto abbiamo messo a disposizione delle Regioni 800 milioni del Pnrr per interventi contro il dissesto” e “altri 150 milioni circa sono stati stanziati, d’intesa con l’Interno, per i Comuni inferiori ai 5mila abitanti”. In Toscana, “stiamo intervenendo con il Fondo delle emergenze nazionali e abbiamo erogato i primi 5 milioni, per gli interventi di soccorso e la rimozione dei fanghi – sottolinea – Ora aspettiamo un rapporto più dettagliato da parte della Regione sull’entità dei danni”.


di Redazione