Riforme, La Russa: “Anti-ribaltone un arzigogolo, non mi piace”

mercoledì 1 novembre 2023


La riforma costituzionale dalla maggioranza di centrodestra prevede l’elezione diretta del premier, con turno unico. Per garantire la governabilità è incluso un premio di maggioranza del 55 per cento. Non solo: è prevista una norma anti-ribaltone per impedire la formazione di maggioranze politicamente diverse rispetto a quella che ha appoggiato il premier eletto direttamente dai cittadini. Infine, il presidente della Repubblica non avrà più la possibilità di nominare senatori a vitaGiorgia Meloni è soddisfatta. Le novità sono incluse nella bozza del Disegno di legge di riforma che potrebbe cambiare il volto della Costituzione. L’arrivo del testo in Consiglio dei ministri è in programma venerdì 3 novembre. Secondo Palazzo Chigi, il testo avrebbe trovato la condivisione dei vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, della ministra per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, dei sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, degli onorevoli Lorenzo Cesa dell’Unione di centro e Maurizio Lupi di Noi moderati.

Secondo Ignazio La Russa, i poteri del presidente della Repubblica restano “molto forti”. “Parlo a titolo personale – precisa – non ho ovviamente partecipato alla stesura del testo. Io toglierei quel meccanismo che prevede che, una volta caduto un premier, possa nascere un altro governo con un altro presidente del Consiglio, a patto di essere sostenuto da chi ha votato almeno una volta la fiducia al precedente esecutivo”. Lo afferma il presidente del Senato in un colloquio con Repubblica. “Mi sembra arzigogolato – aggiunge – se devi fare l’elezione diretta del premier, allora meglio farla fino in fondo. Sarebbe meglio dire: se il premier si dimette o viene sfiduciato, si torna al voto”. Un meccanismo che “assomiglia”, dice, al sindaco d’Italia. Gli viene chiesto se la premier condivida questa linea: “Non ne ho parlato con lei. So però che la pensa così in generale, diciamo storicamente, perché di queste cose dibattiamo da molti anni”.

Sul ruolo del presidente della Repubblica “non è vero che c’è una grave compressione, anzi: dovete ricordare che mantiene il potere più importante, quello di controfirmare le leggi. È il primo parere costituzionale sulle leggi”. La proposta del centrodestra rappresenta già un compromesso: “È la cosa meno invasiva possibile. Bisogna ricordare che le alternative sono quelle che abbiamo sempre sostenuto: semipresidenzialismo alla francese o presidenzialismo americano. Altrimenti meno di questo c’è che non facciamo niente”. Anche Il Fatto Quotidiano pubblica un’intervista a La Russa: “In Fratelli d’Italia di riforme costituzionale mi sono sempre occupato io, sono l’esperto – afferma – questa è la madre di tutte le riforme e spero che venga approvata nel più breve tempo possibile”. “Per me al referendum non dovremmo arrivarci – conclude il presidente del Senato – io sono per fare qualche concessione all’opposizione che non stravolga il testo iniziale per coinvolgere la maggioranza più ampia possibile arrivando ai due terzi. Io farò la mia parte per riuscirci”.


di Redazione