L’ondata di antisemitismo

mercoledì 1 novembre 2023


Le stelle di David dipinte l’altra notte sui muri del XIV arrondissement, a Parigi. A Roma due pietre di inciampo vandalizzate ma anche “un aumento significativo in Italia di episodi di antisemitismo offline”. Nelle scuole e nelle università americane c’è una crescita “preoccupante di attacchi antisemiti”, come rivelato dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. In Germania, tensioni a Colonia e a Leverkusen, dove risultano strappate – o date alle fiamme – bandiere israeliane. Nel Caucaso del Nord è caccia all’ebreo. Una situazione da non sottovalutare. Lo scontro tra Israele e Hamas, difatti, sta pian piano uscendo fuori dai confini del Medio Oriente. Boualem Sansal, scrittore algerino, in un’intervista al Corriere della Sera nota: “Questi episodi di antisemitismo potrebbero anticipare una serie di attacchi islamisti ovunque nel mondo contro gli israeliani ma anche in generale contro gli ebrei. Temo operazioni contro gli ebrei anche negli Stati Uniti”. Il presidente israeliano, Isaac Herzog, a Porta a Porta osserva: “Sentiamo un grosso aumento dell’antisemitismo nel mondo. Noi sappiamo che tutto comincia col dare la colpa agli ebrei, attaccandoli, ma non finisce mai così, abbiamo abbastanza esempi nella storia”.

ITALIA
Guardando in casa nostra, l’ambasciatore d’Israele in Italia, Alon Bar, nel corso del programma Agorà, su Rai 3, precisa: “Il Centro di monitoraggio dell’antisemitismo di Milano ha registrato un significativo aumento dei casi di antisemitismo in Italia. E in taluni casi in alcuni spazi, comprese le università, gli studenti israeliani e i cittadini ebraici si sono sentiti intimiditi. Questa è la propaganda di Hamas”. A seguire, chiarisce un concetto: “Lo sforzo di distinguere tra Hamas e la causa palestinese è importante da fare. Purtroppo, alcuni politici fanno un’equazione: quello che fa Hamas e uguale a quello che sta facendo Israele. Parlano di strage, parlano di attacco indiscriminato, questa è semplicemente informazione falsa – va avanti – anche nel caso di Hamas (l’attacco del 7 ottobre) non era indiscriminato. Era un attacco mirato contri i civili e continuano ad attaccare i civili. Noi cerchiamo di evitare l’uccisione di civili, io capisco che non ci riusciremo sempre. Accetto anche il fatto che le azioni di Israele possano essere criticate ma il tentativo di Hamas di creare l’equazione noi siamo assassini, loro sono assassini, noi siamo indiscriminati, loro sono indiscriminati, è semplicemente falso”. Mentre Claudio Petruccioli, storico dirigente del Partito comunista italiano, ex parlamentare, già direttore dell’Unità e un passato come presidente della Rai, al Foglio confessa: “Da molto tempo, anche da prima che ci fosse il pogrom di Hamas nel sud di Israele, vedo con grande preoccupazione e con una certa paura il riemergere, nelle nostre società, in Occidente, di quel veleno micidiale che è l’antisemitismo”.

A Roma, nella zona di Trastevere invece, ignoti cercano di dare fuoco a due pietre d’inciampo, che ricordavano la deportazione di Michele Ezio Spizzichino e Amedeo Spagnoletto. Delle due pietre completamente annerite se ne accorge una signora di passaggio in via Dandolo. La dinamica del fatto resta da accertare. Il sindaco, Roberto Gualtieri, condanna questo gesto “inaccettabile e miserabile”. Il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun, dice: “Se fosse confermato che si tratta di un atto di profanazione deliberato, sarebbe gravissimo. Le pietre d’inciampo per la nostra comunità e per tutti i romani hanno un alto e drammatico significato di memoria e omaggio alle vittime della follia antisemita. Mi auguro che non si ripeta anche da noi quanto purtroppo sta avvenendo in altri Paesi europei, in particolare a Parigi. Ribadisco la piena fiducia nella vicinanza e vigilanza delle istituzioni e delle forze dell’ordine”. Tra l’altro, come riportato dall’AdnKronos, una studentessa italiana di religione ebraica sarebbe stata presa di mira dai suoi compagni di scuola, perché israeliana ed ebrea. Addirittura, uno l’avrebbe minacciata dicendole “ti butto dalla finestra”. Questa è una delle segnalazioni giunte all’Antenna antisemitismo della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea (Cdec). Secondo quanto emerso, all’indomani dell’attacco di Hamas ad Israele gli episodi di antisemitismo risultano essere aumentati. Più precisamente, nel Belpaese sono 42 quelli registrati dall’Osservatorio antisemitismo, ossia il doppio rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La sociologa Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio antisemitismo della Fondazione Cdec, sempre all’AdnKronos confessa che a ottobre 2023 “c’è stato un aumento significativo in Italia di episodi di antisemitismo offline, un segnale preoccupante”. E poi: “Da sempre l’antisemitismo aumenta nei momenti in cui gli ebrei sono al centro dell’attenzione, durante conflitti in Israele, o nel Giorno della Memoria, o in seguito a dichiarazioni della senatrice Liliana Segre. L’antisemitismo non è una ideologia o un sentimento uniforme bensì è composto da diversi segmenti di atteggiamenti, opinioni, pregiudizi che in caso di crisi riemergono con minore o maggiore virulenza”.

FRANCIA
Gérald Darmanin, ministro francese dell’Interno, fa sapere che 425 persone risultano negli ultimi giorni per atti antisemiti, ribadendo che ci sarà il pugno molto duro contro ogni forma di antisemitismo. La premier, Élisabeth Borne, durante un intervento in Parlamento condanna “con la più grande fermezza” le “ignobili azioni” antisemite registrate e in Francia. La stella di David – stampata con vernice blu sulle mura bianche di diversi palazzi – è comparsa sulle mura bianche di diversi palazzi. E non si tratta di un episodio estemporaneo: ammontano a 819 gli atti antisemiti in Francia dopo l’attacco di Hamas, come comunicato da Darmanin. Poche ore prima, una donna coperta da velo e abito nero minaccia di farsi esplodere in metropolitana, al grido “Allah Akbar” e “morirete tutti”: ferita da un poliziotto, non aveva dell’esplosivo con sé. Adesso è ricoverata in prognosi riservata. “Queste azioni – sbotta la sindaca del 14esimo arrondissement, Carine Petit – riportano agli anni Trenta e alla Seconda guerra mondiale, che portarono allo sterminio di milioni di ebrei”. Decisa la condanna della Commissione europea, che parla di episodi “incompatibili con i valori dell’Ue e i principi fondamentali su cui l’Ue è fondata”.

STATI UNITI
Nei giorni scorsi Andrea Molle, professore associato di Scienza politica e direttore del master in Studi internazionali, Chapman University e ricercatore senior per Start InSight (Lugano), intervistato da Rai News 24, dichiara: “Il supporto, la mancanza di una condanna o anche la semplice volontà di ignorare le atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre sono il frutto di una cultura che si è sviluppata da anni nelle università americane d’élite. Harvard e Berkeley sono solo la punta dell’iceberg e non si tratta unicamente degli studenti, ma anche di molti docenti che condividono, fomentano e purtroppo in molti casi sono gli ispiratori del supporto ad Hamas. Oggi la cultura liberal americana di matrice cosiddetta woke, da non confondere con il mainstream democratico e tanto meno con la tradizione liberale europea, è ispirata a posizioni massimaliste che riducono la complessità delle interazioni sociali, politiche ed economiche ad una distinzione arbitraria tra buoni e cattivi dove, naturalmente, i cattivi sono sempre gli altri”. Infine, snocciola alcuni dati: “Gli ebrei costituiscono circa il 2 per cento della popolazione americana. Ciononostante, nel 2022, secondo i dati recentemente pubblicati dall’Fbi, tra i cosiddetti hate crimes quelli a sfondo antisemiti rappresentato ben il 9,6 per cento e sono più della metà di quelli basati sulla religione, una tendenza coerente con i dati riportati negli anni precedenti. Gli episodi definiti come hate crimes ammontano nel 2022 a 11.634, il numero più alto mai registrato da quando l’Fbi ha iniziato a monitorarli nel 1991. La porzione di attacchi antisemiti – racconta – è cresciuta di oltre il 37 per cento, raggiungendo il numero impressionante di 1.122 incidenti, la cifra più alta registrata in quasi tre decenni. Percentuale che sale al 41 per cento se prendiamo in considerazione solo le istituzioni universitarie dove l’antisemitismo tende a prendere la forma della lotta al sionismo. L’Anti Diffamation League, che include nelle proprie statistiche anche gli attacchi che non costituiscono un atto criminale, parla di un totale di 3.697 episodi di antisemitismo avvenuti nel 2022. Anche in questo caso si tratta del numero più alto mai registrato da quando questo gruppo ha iniziato a monitorare il fenomeno nel 1979. Le aggressioni – considerate la forma più grave di incidente perché consiste nella violenza fisica contro una persona – presentano un aumento del 26 per cento”.


di Claudio Bellumori