Cattivi maestri: quel compito al liceo Righi

martedì 31 ottobre 2023


È il solito refrain: abbiamo bisogno di buoni maestri perché, gratta-gratta, di cattivi maestri ne abbiamo fin troppi. Proprio in queste ore sta tenendo banco una storia – riportata dal Corriere della Sera – che arriva da Roma, esattamente dal Liceo scientifico Augusto Righi. Un docente, stando alla ricostruzione del quotidiano, avrebbe sottoposto agli alunni una prova scritta. Ossia le “ragioni di Israele” dal punto di vista di un compagno, che viene per l’appunto citato con tanto di nome e cognome. Non solo: è indicato come “cittadino italo-israeliano”. Lo stesso insegnante, a quanto pare, avrebbe già mostrato agli allievi materiale, per esempio, sul “sistema di apartheid in Israele contro i palestinesi”. Il giovane in questione, minorenne, sostanzialmente si è così trovato isolato rispetto alle posizioni del professore.

Secondo quanto indicato dal Corriere.it l’Ufficio scolastico regionale del Lazio, adesso, avrà il compito di accertare come si siano sviluppati i fatti che, a sua volta, sono stati segnalati dai familiari del ragazzo anche al Ministero dell’Istruzione. La senatrice di Italia viva, Raffaella Paita, coordinatrice nazionale del partito, ha sottolineato: “La vicenda dell’insegnante che, al liceo Righi di Roma, ha inserito nella traccia di un tema il nome di un alunno, indicandolo come italo-israeliano, è molto grave. Non solo denota un atteggiamento ideologico e un pregiudizio politico, che un insegnante mai dovrebbe avere, ma soprattutto fortemente discriminatorio. È qualcosa che non dovrebbe essere tollerato nella scuola italiana. Si accertino immediatamente le responsabilità e il conseguente eventuale intervento disciplinare. Le discriminazioni non hanno e mai dovranno avere cittadinanza nella scuola italiana”.

Il vicepremier Matteo Salvini, sul proprio profilo Facebook, ha commentato: “Come riferisce il Corriere, questo professore avrebbe proposto a una classe del Liceo scientifico Augusto Righi, come spunto di riflessione da trattare in un elaborato scritto, le ragioni di Israele dal punto di vista di un compagno, citato per nome e cognome e indicato come cittadino italo-israeliano. Se le indagini interne in corso dovessero confermare questa versione, sarebbe un gesto di una gravità inaudita”.


di Mimmo Fornari