Zaki “divisivo”: così parlò il sindaco di sinistra

venerdì 13 ottobre 2023


Patrick Zaki è “divisivo”. È saltato un altro incontro per l’attivista egiziano. Dopo Che tempo che fa e l’appuntamento all’Arsenale della pace di Torino, è il turno di Laura Castelletti, primo cittadino di Brescia, che revoca l’invito in città a Zaki per la giornata inaugurale del Festival della pace di novembre. La motivazione? “È divisivo”: questo quanto riportato dal Giornale di Brescia. “Le sue parole su Israele non rappresentano il messaggio che la città vuol trasmettere”. Il 32enne nei giorni scorsi, su X, commentando le parole del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che esortava i civili ad andarsene da Gaza, ha scritto: “Quando un serial killer cerca di convincere la Comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili”.

“Le parole di Patrick Zaki sono molto gravi, specialmente perché dette in un momento in cui non si può essere ambigui. Le atroci violenze terroristiche di Hamas contro il popolo israeliano vanno condannate senza se e senza ma. Non si può prestare il fianco a chi invece giustifica questi atti”. Pertanto, Fratelli d’Italia chiede “che il Consiglio comunale di Bologna gli revochi la cittadinanza onoraria della nostra città, con un ordine del giorno che per presenteremo lunedì in consiglio comunale”: questo l’annuncio di Stefano Cavedagna, presidente del gruppo di FdI al Comune di Bologna.

“Zaki ha definito il capo del Governo israeliano, che guida un Paese aggredito dai terroristi di Hamas, nei giorni scorsi e ancora in questa fase, un serial killer. Zaki parla come Hamas. È giusto non invitare Zaki a parlare di diritti che difende quando riguardano se stesso, ma offende quando riguardano il popolo di Israele. Zaki è un cattivo maestro e ha poco da insegnare. Mediti sulle sue orrende parole e si scusi con il popolo di Israele. Un plauso a chi ritira inopportuni inviti a questo saccente che ha offeso chi guida l'unica democrazia del Medioriente”, commenta Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato.

Dopo la nostra richiesta di rimuovere la foto di Zaki, dall’oggi al domani è sparita l’immagine dello studente dell’Università di Bologna, per mesi incarcerato in Egitto, che campeggiava nell’atrio dell’Assemblea legislativa: che il Pd sia in imbarazzo dopo le dichiarazioni rilasciate dal neo laureato sul premier israeliano Netanyahu?”, si domanda il consigliere emiliano romagnolo della Lega, Stefano Bargi. La rimozione, fanno sapere dal Consiglio regionale, risulterebbe preventivata da tempo, subito dopo la sua completa liberazione. Non ci sarebbe, quindi, alcun collegamento, con la vicenda israeliana.

Infine, in una lettera a Repubblica, Patrick Zaki, risponde all’intervento di Luigi Manconi sul quotidiano, nel quale il sociologo fa riferimento alle frasi del giovane egiziano sugli attacchi in Israele: “Lei non è tra coloro che mi danno del terrorista soltanto perché ho deciso di esprimere la mia opinione o la mia vicinanza ai palestinesi. E disapprovo chi mi considera un membro di Hamas – fa presente Zaki – non ho mai appoggiato un qualsiasi movimento o partito di ispirazione religiosa, e mi riferisco alla mia storia personale, dentro o fuori l'Egitto”. E poi: “Sono contrario all’uccisione o all’aggressione di qualsiasi civile, israeliano o palestinese, non coinvolto nelle violenze, nelle colonie illegali o negli omicidi”. Inoltre, sostiene di essere “sempre stato, e sempre sarò, dalla parte degli oppressi e degli abbandonati”. Zaki che però, al Tg1, insiste: “La situazione che stiamo vivendo è conseguenza delle politiche dell’attuale governo israeliano. Non è sorprendente. Io sono contrario a ogni violenza contro civili innocenti, comprese quelle contro i palestinesi perché innanzitutto sono un difensore dei diritti umani”.


di Toni Forti