Hamas, Abu Mazen e i commentatori fuori dal mondo

venerdì 13 ottobre 2023


Giovedì scorso, in alcuni dibattiti televisivi, si è ironizzato sulla figura di Abu Mazen. Qualcuno lo ha addirittura paragonato a Ponzio Pilato. Ciò è avvenuto commentando la dichiarazione del presidente dell’Autorità nazionale palestinese, in merito alla grave crisi causata dal feroce attacco di Hamas a Israele: “Rigettiamo le pratiche relative all’uccisione o agli abusi sui civili da entrambe le parti perché violano la morale, la religione e il diritto internazionale”. Ora, da parte di giornalisti esperti non ci si aspetterebbe una tale faciloneria di giudizio nei confronti della difficile posizione in cui si trova il leader della componente più moderata dei palestinesi, il quale deve fare i conti, nella zona parzialmente controllata dalla sua organizzazione, con una crescente adesione alla linea guerrafondaia di Hamas. Pertanto, se il capo dell’Anp intende ancora svolgere un ruolo attivo in favore del suo martoriato popolo, non può certo permettersi di attaccare a testa bassa la fazione radicale che si propone di prendere la leadership dei palestinesi.

Illuminanti, a tale proposito, le parole espresse dall’amico Maurizio Molinari, attuale direttore di Repubblica, nel corso di Porta a Porta: “Hamas ha come primo obiettivo distruggere l’Autorità nazionale palestinese. Il Medio Oriente ci insegna che ogni volta che ci sono violenze di questo tipo c’è sempre una motivazione locale. Hamas – ha aggiunto Molinari – uccide gli ebrei, ma sta parlando ai palestinesi, tentando di convincerli tutti, anche quelli della West Bank, che sono loro, i jihadisti i veri legittimi rappresentanti della loro battaglia. Il loro vero nemico è Abu Mazen e l’Anp. Non a caso, Abu Mazen è a favore dell’accordo con l’Arabia Saudita perché in quello si parla di due popoli e due Stati e quindi la realtà vera è che il vero nemico dei palestinesi è Hamas”. Mi sembra un’analisi che non faccia una piega e che, come sopra accennato, conferma la grande difficoltà in cui si trova attualmente lo stesso Abu Mazen e la sua declinante componente moderata. Si tratta solo di farlo capire a quei giornalisti che vivono da tempo nel mondo dei sogni.


di Claudio Romiti