Sanità, Schillaci: “Nel 2022 oltre 1.800 donazioni di organi”

giovedì 28 settembre 2023


I numeri sono assolutamente positivi. Ma si può fare di più. “Nel 2022 le donazioni di organi hanno toccato il massimo storico annuale”. Lo afferma Orazio Schillaci. Il ministro della Salute è intervenuto al decennale della nascita del Centro nazionale trapianti operativo, all’Istituto Superiore di Sanità. “Come testimoniano i dati – sottolinea – il 2022 è stato un anno in cui in molti casi sono state raggiunte le migliori performance. Lo scorso anno le donazioni di organi hanno superato quota 1.800 e collocando l’Italia ai primi posti in Europa. E nel 2023 le donazioni sono in ulteriore crescita”. Tuttavia, “nonostante questi risultati il fabbisogno non è ancora del tutto soddisfatto”. La donazione, ha detto Schillaci, “è un gesto di civiltà che non costa nulla e che ogni anno salva la vita di quasi 4mila persone. Potrebbero essere molte di più se in numero sempre maggiore dicessimo di sì. È questo il messaggio chiave che anche oggi vogliamo veicolare”.

Negli ultimi dieci anni, infatti, ha aggiunto il ministro, “è rimasta sostanzialmente invariata la percentuale relativa alle opposizioni al prelievo degli organi, una volontà negativa espressa stabilmente ogni anno da circa un terzo dei cittadini interpellati”. Da qualche anno, ha ricordato Schillaci, “c’è la possibilità di registrare in vita la propria volontà sulla donazione quando si va al proprio Comune per l’emissione e rinnovo della carta d’identità elettronica”. E a breve sarà ancora più semplice esprimere la volontà di donare, in ogni momento, collegandosi con l’identità digitale al portale nazionale. “Dobbiamo cogliere questa opportunità – ha concluso – rafforzando le iniziative di comunicazione e sensibilizzazione per diffondere la cultura della donazione”. Nel corso dell’incontro, Schillaci ha annunciato che è stato “previsto un finanziamento straordinario in favore dell’Istituto superiore di sanità, che è importante organo tecnico–scientifico del Servizio sanitario nazionale, nell’ottica di un riconoscimento dell’alto valore scientifico delle attività che svolge e nella prospettiva di una valorizzazione professionale dei suoi ricercatori e tecnologi”.


di Redazione