Meloni: “L’Italia non diventerà il campo profughi d’Europa”

mercoledì 20 settembre 2023


L’Italia non diventerà “il campo profughi d’Europa”. Così Giorgia Meloni. Secondo il premier, “bisogna dichiarare guerra ai trafficanti di uomini”. Non solo: “Per me è importante che vada avanti il memorandum con la Tunisia, al di là dei soliti tentativi della sinistra europea di minare un lavoro molto delicato, lungo e faticoso e di non avere spesso il coraggio di farlo a viso aperto, continua a essere la soluzione più sensata”.

Per il presidente del Consiglio “la Commissione ha detto che secondo loro il memorandum è un modello da utilizzare anche con altre nazioni io sono d’accordo. Bisogna mandare avanti il memorandum, implementarlo e fare arrivare le risorse. Penso che lo schema vada utilizzato per tutti i Paesi del Nordafrica”.

Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia, al Messaggero ha evidenziato: “Le minacce a Giorgia Meloni dimostrano che siamo sulla strada giusta: dalla parte di chi lotta contro i trafficanti di morte. Gli Stati europei si stanno rendendo conto di come aiutare in modo concreto il nostro Paese voglia anche dire fare il loro interesse. Di elettorale c’è soltanto il programma con cui ci siamo presentati alle elezioni. Che prevede una lotta incondizionata ai trafficanti di uomini. Lega, FdI e tutto il centrodestra hanno un obiettivo in comune: bloccare le partenze e sconfiggere il business degli scafisti”.

Nel frattempo, mentre vanno avanti gli sbarchi a Lampedusa, il tema dei Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio) tiene banco nel dibattito politico. Con i governatori che alzano la voce. Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, a Radio24 ha notato: “Non siamo disponibili a nulla, se parliamo di parole al vento. Io sono abituato a discutere di cosa si vuol fare. Per me di Cpr non se ne parla assolutamente”.

“Abbiamo già dato al ministro Piantedosi la disponibilità a collaborare – ha commentato il presidente della Liguria, Giovanni Toti, parlando della disponibilità di realizzare nel territorio da lui governato un Centro per il rimpatrio dei migranti – per dare un’ordinata risposta a una crisi che non è risolvibile in pochi giorni e neppure esclusivamente a livello nazionale. I Cpr hanno molto senso, se aumentano gli accordi di rimpatrio. Sono importanti, ma lo sono tanto quanto saremo in grado di attivare accordi di re-immissione degli immigrati negli Stati d’origine. Al momento, riportiamo i cittadini solamente in Tunisia, Egitto e Nigeria ed è una piccola parte di coloro che arrivano”.

“Se arriva il ministero degli Interni e vogliono fare il Cpr, io gli dirò che sono assolutamente contrario sul territorio della regione. Il Comune che loro sceglieranno vedremo cosa gli dirà, se ne prenderanno tutte le responsabilità”: queste le parole del presidente della Toscana, Eugenio Giani. E ha proseguito: “Noi cercheremo di costruire un sistema per cui chi arriva viene identificato in quelle che sono le possibilità, che può offrire e vedere se ha una professionalità. Se non ce l’ha, vedere di dargliela e cercare di renderli utili sul nostro territorio”.

“Siamo in una situazione assolutamente al limite e che non può certo essere protratta nel tempo. Pensiamo che occorra una iniziativa forte da parte del Governo, per evitare che questa situazione possa ulteriormente degenerare”: a sostenerlo è il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. In più, ha rimarcato: “Ho personalmente agito sui tavoli istituzionali e chiesto al ministro Crosetto un suo interessamento per cercare di comprendere se, attraverso la messa a disposizione di immobili dismessi o vuoti del Demanio militare, si possa alleggerire la pressione che abbiamo in questo momento”.

“Sul Cpr condivido la linea del Governo. Da tempo sostengo questa iniziativa. Serve in Liguria e serve vicino a Ventimiglia, ma l’ho detto anche all’Anci nazionale. Serve a tutti i Comuni italiani, perché è un luogo in cui portare fuori dalle nostre città gli irregolari, chi delinque, chi commette reati, chi non ha intenzione di integrarsi e chi non può accedere ai sistemi di accoglienza”. È stato di questo avviso il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro.


di Mimmo Fornari