Incontri tra donne straordinarie

venerdì 15 settembre 2023


Il terremoto in Marocco con quasi tremila morti, il cui numero è destinato a salire, poiché certi Paesi sulla catena dell’Atlante non sono ancora stati raggiunti; l’inondazione nella Cirenaica con seimila vittime. Sono circostanze tali da rendere credibile la descrizione di Platone, nel Crizia e ne Il Timeo, dei fenomeni conclusisi coll’inabissamento di Atlantide: gli uragani che hanno devastato tante parti del globo con violentissime raffiche d’aria, gli incendi boschivi dalla Spagna alla Grecia nel Mediterraneo. Tutte cose che hanno sconvolto aria, acqua, terra e fuoco, cioè tutta l’alchimia del pianeta.

La guerra in Ucraina e le minacce di conflitto con la Cina comunista in estremo Oriente rappresentano la differenza rispetto alla pace costruita in Europa dalle istituzioni supernazionali. La necessità di difendere il mercato automobilistico europeo dal dumping cino-comunista delle vetture elettriche sottocosto; la sempre più necessaria politica agraria dell’Unione per garantire la sicurezza alimentare del Vecchio Continente nell’incertezza della situazione geopolitica; la necessità di accordi, quali quello siglato con la Tunisia a suon di euro, per combattere gli scafisti e l’immigrazione clandestina.

Questi e altri sono gli argomenti sui quali si è dilungato il discorso sullo stato dell’Unione da parte di Ursula von der Leyen. Tale ragionamento non può certo essere contestato da chi, come Giorgia Meloni, a capo dei Conservatori europei e del Governo italiano, ha chiaro il principio di sussidiarietà, perché sono tutte situazioni che possono essere affrontate solo a livello supernazionale. La presidente del Consiglio italiana lo ha compreso e, del resto, già da tempo procede di conserva con la presidente dell’Esecutivo comunitario. Vi possono essere differenze occasionali, ma la simpatia politica tra le due donne è evidente e non da adesso.

Quello che appare non avere capito nulla è Matteo Salvini, l’euroscettico ex putiniano oltre tempo massimo. È il classico maschietto il quale, quando due donne decidono fra loro, non ci capisce nulla.


di Riccardo Scarpa