G20, Giorgia Meloni in India per il summit

venerdì 8 settembre 2023


Giorgia Meloni è atterrata a Nuova Delhi per partecipare al G20 presieduto dal premier indiano Narendra Modi. La presidente del Consiglio interverrà nella sessione di domani dedicata a clima, energia e ambiente. Domenica mattina si occuperà di transizione digitale, riforma delle istituzioni multilaterali e Intelligenza artificiale. Secondo quanto scrive l’agenzia Pti, Modi vedrà oggi il presidente americano Joe Biden e la premier bengalese Sheikh Hasina. Domani, tra gli altri, i bilaterali con Meloni, il tedesco Olaf Scholz, il britannico Rishi Sunak, il giapponese Fumio Kishida. Domenica è previsto il pranzo di lavoro con il presidente francese Emmanuel Macron. Per presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il G20 “arriva in un momento critico per il multilateralismo e per il futuro del mondo: sono tempi difficili. La fiducia è il pilastro del multilateralismo: spero sinceramente che questi due giorni contribuiscano a creare più fiducia”. L’Unione europea, aggiunge Michel, “è un partner costruttivo e affidabile per la comunità internazionale. Siamo una voce forte a favore di un maggiore multilateralismo e della cooperazione tra le nazioni. Il Mahatma Gandhi una volta disse: La nostra capacità di raggiungere l’unità nella diversità sarà la bellezza e la prova della nostra civiltà. Lasciamoci ispirare da quelle parole. Potete contare sull’Unione europea”, spiega. I negoziati sono “ancora in corso” e in questa fase “è difficile prevedere se ci sarà un accordo” su una dichiarazione comune del G20. L’Ue, aggiunge Michel, ha una posizione “cristallina” in merito alla guerra in Ucraina e sostiene “la formula per una pace giusta proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Saremo sempre attivi nel difendere questi principi, anche in questo incontro del G20”. “Mi limito ad osservare – prosegue – che, l’ultima volta che abbiamo avuto un incontro del G20, siamo riusciti ad avere una dichiarazione comune. Vedo che per alcuni Paesi sembra più difficile oggi concordare una posizione chiara che condanni la Russia per la decisione di lanciare” l’invasione dell’Ucraina, dice.

Il G20, sottolinea, “è il forum giusto per portare avanti la transizione verde in tutto il mondo. Insieme dobbiamo essere ambiziosi, il che vuol dire triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030”. “Le economie vulnerabili – continua – non dovrebbero essere costrette a scegliere tra diventare verdi e ridurre la povertà. Quest’anno raggiungeremo per la prima volta il nostro obiettivo di 100 miliardi di dollari sui fondi per il clima. L’Ue ha fatto la sua parte e siamo felici che altri ora sembrino pronti a farlo. Insieme dovremmo raggiungere questo obiettivo ogni anno. Dobbiamo fare di più per rendere giusta la nostra transizione climatica”, sottolinea. Per Michel “le banche multilaterali di sviluppo e le istituzioni finanziarie internazionali devono riformarsi per affrontare meglio” le sfide poste dal mondo di oggi, e “ciò richiederà un massiccio incremento dei finanziamenti”.

“Prima o poi – continua – dovremo aumentare la capacità delle banche di sostenere, investire, favorire la velocità dei progressi sui fondi climatici e contribuire a raggiungere i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile. Molti Paesi in via di sviluppo soffrono a causa di una montagna di debiti e dobbiamo rafforzare il quadro comune di cui questi Paesi necessitano”. “Il sistema finanziario di oggi – nota Michel – non è inclusivo. Molte parti del mondo sono escluse, senza voce. Dobbiamo cambiare questa situazione. Ecco perché dobbiamo affrontare le debolezze del sistema internazionale. Per l’Ue l’accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono un faro: entrambi richiedono denaro. Per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi, abbiamo bisogno di finanziamenti ambiziosi e di forti partenariati tra governi e settore privato. La comunità internazionale ha raggiunto l’obiettivo di ridistribuire 100 miliardi di dollari di diritti speciali di prelievo. Questo è un esempio positivo e interessante di come i Paesi si possano unire per sostenere i più vulnerabili. Ma penso che serva di più e che dobbiamo incoraggiare gli altri a fare la loro parte”, afferma.


di Redazione