Italia: verso la produttività

venerdì 4 agosto 2023


La questione è che non dobbiamo continuare a centuplicare i posti pubblici. Solo di ieri l’ennesima creazione degli ennesimi posti pubblici stipendiati pubblicamente da noi tutti all’interno del Ministero dell’Economia (altre direzioni, eccetera). Al contrario, occorre “creare” i soldi e convertire lo Stato improduttivo alla produzione e produttività. La politica cieca della perenne creazione di posti pubblici improduttivi non paga (nel vero senso della parola). Bisogna mettere in condizione il nostro Paese di produrre soldi, creare ricchezza, da cui il benessere di tutti noi. Lo si fa creando lavoro produttivo – non improduttivo come è oggi – vale a dire lavoro utile, svolto da persone che siano utili e che con il lavoro rendano ricche sé stesse e noi tutti, la collettività, cioè lo Stato italiano.

Il settore privato insegna. Il settore pubblico si converta alla produttività. Solo un governo in grado di capire questo necessario passaggio e conversione si renderà utile e sarà importante per tutti noi. Aumentare il debito e non mettere in condizione il nostro Paese di lavorare e crescere lavorando utilmente, non è la politica che hanno votato gli italiani. Gli italiani si sono espressi da ultimo molto chiaramente a favore di un governo di centrodestra che, chiuso con il passato assistenziale statale, dia industria e lavoro ai più, crei ricchezza, da lavoro produttivo. Si cominci con la conversione dei Ministeri e delle istituzioni pubbliche in enti e società utili in grado di produrre per il mercato. Questa è la missione e il compito che gli italiani hanno affidato fiduciosi – non solo speranzosi – ai governi diversi da quelli passati.


di Francesca Romana Fantetti