Salario minimo, la Camera dice sì alla sospensione

giovedì 3 agosto 2023


Montecitorio vota la sospensione dell’esame sulla proposta di legge sul salario minimo. I favorevoli sono stati 168, 127 i contrari e tre gli astenuti. L’esame del testo si fermerà per 60 giorni. Come riferisce l’Ansa, da alcuni banchi dell’opposizione il risultato del voto viene accolto dal coro: “Vergogna, vergogna”. Nei giorni scorsi il centrodestra ha aperto al dialogo con l’opposizione sul salario minimo, dicendosi disponibile a mettere sul tavolo un proprio schema in grado di intervenire sugli stipendi bassi. Ma un fatto è certo: per la maggioranza, il percorso del salario minimo non è quello auspicabile. Presto si tornerà in Commissione per approfondire ogni proposta.

Come scrive il Giornale.it, Forza Italia potrebbe presentare una proposta per adeguare tutte le retribuzioni agli standard della contrattazione nazionale, anche se non viene esclusa la possibilità che il centrodestra presenti un testo unitario. In ogni caso, il Governo è impegnato a monitorare l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro e a evitare “qualsiasi forma di intervento che spinga al ribasso i salari medio-bassi”. “È dovere della maggioranza, dopo il dialogo con l’opposizione, arrivare alla soluzione di un problema”. Lo sostiene Maurizio Lupi. “La minoranza propone l’adozione di un salario minimo per tutti i lavoratori, ma per noi della maggioranza questa non è la soluzione giusta, anche se per una parte della politica sembra che contro il salario povero ci sia solo una soluzione. Ma il Paese ha una storia di relazioni industriali che da sempre hanno portato alla contrattazione collettiva. E poi ci sono le politiche attive del lavoro, la revisione del Reddito di cittadinanza, la riduzione del cuneo fiscale e il costo zero per gli aumenti di stipendio che incentiva imprese e soddisfa i lavoratori”. Alle opposizioni, il leader di Noi moderati dice: “Strumentalizzare questi temi non serve a nessuno, e per questo mettiamo al voto una sospensiva, non sine die ovviamente e senza pregiudizi, per non interrompere il dialogo con un voto che impedirebbe anche alla maggioranza di trovare una soluzione”.

Come previsto, la sospensiva ha scatena le proteste dell’opposizione. Elly Schlein tuona: “Non può essere sospesa, la povertà non va in vacanza”. Secondo la segretaria del Partito democratico, votare a favore della sospensiva vuol dire “voltare le spalle a quei tre milioni e mezzo di lavoratori che hanno salari da fame, con paghe da 4-5 euro l’ora”. A suo avviso, se il Governo avesse voluto seriamente procedere verso il salario minimo oggi avrebbe dato un segnale positivo al Paese. “È la rappresentazione plastica della fuga della maggioranza. Siamo aperti al dialogo sul merito – dice Schlein – ma non alle prese in giro e ai rinvii”. Lo stesso tono rivendicativo viene usato da Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 stelle evidenzia quello che ritiene un rischio: “Davvero volete creare confusione dicendo che il salario minimo compromette la contrattazione collettiva?”. Conte si è poi rivolto direttamente alla premier Giorgia Meloni. “È un mistero inglorioso, in questa vicenda, il suo vero pensiero”, afferma. Per Conte, rimandare il dibattito dopo l’estate è dettato dalla falsa speranza “che gli italiani se ne dimentichino”. Un’accusa diretta. Il volto dialogante dell’opposizione è quello di Carlo Calenda. Il leader di Azione auspica “un confronto serio con il Governo e possibilmente una qualche proposta”.

Il deputato di Fratelli d’Italia Andrea Volpi, membro della Commissione Lavoro Pubblico e Privato, replica duramente a Conte e Schlein. “Giuseppe Conte – afferma – lo stesso che ha governato questa nazione per 4 anni senza spendere una parola sul salario minimo accusa il Governo Meloni di governare da 9 mesi senza fare gli interessi degli italiani. Elly Schlein, segretario del partito che nel 2018 votò contro il Reddito di cittadinanza e che negli ultimi anni è sempre stato al Governo del Paese, ora si riscopre garante del lavoro e del lavoro povero. Sul tema del salario minimo ormai siamo al delirio”. Per Volpi, “l’opposizione divisa su tutto grida allo scandalo per un voto che rimanda, non cancella, la discussione su un tema, quello dei salari, delicato che va approfondito e studiato e per il quale servono risposte concrete e strutturali che vadano oltre gli slogan populisti della sinistra. Conte e Schlein si rassegnino, gli italiani hanno capito il loro gioco e sanno bene che questo Governo sta lavorando incessantemente per rilanciare il mondo del lavoro e far ripartire seriamente l’Italia”.


di Redazione