Taxi, confronto al Ministero, sindacati: “No a doppie licenze”

mercoledì 2 agosto 2023


I ministri Adolfo Urso e Matteo Salvini hanno presentato ieri al Mimit una serie di proposte alle categorie del settore dei taxi. L’obiettivo è quello di trovare una “soluzione organica improntata all’efficienza e trasparenza” nei confronti del cittadino, “all’equità” per i tassisti e al “rispetto delle regole del mercato”. Così una nota congiunta del Mimit e del Mit, dopo il tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ricordando che, come ha spiegato una nota ufficiale di Palazzo Chigi, il Governo sta affrontando il dossier taxi con l’obiettivo di “trovare soluzioni ragionevoli e pienamente soddisfacenti”.

In particolare, sono state prospettate misure di sistema, come la possibilità per i Comuni di rilasciare entro un termine predeterminato una licenza aggiuntiva a ciascun titolare che ne faccia richiesta e che abbia i requisiti previsti a legislazione vigente; misure per affrontare i picchi della domanda legati a grandi eventi o a flussi di presenze turistiche superiori alla media stagionale, con la possibilità per i Comuni di rilasciare licenze aggiuntive provvisorie, per chi già titolare di licenza, per l’esercizio del servizio di taxi; misure volte a semplificare il meccanismo preesistente delle doppie guide, spiega la nota. “Abbiamo presentato una proposta organica che valorizza la loro attività e riguarda, quindi, la possibilità di concedere una seconda licenza a chi oggi già ne ha una, ma anche di allargare la platea e di farla in maniera organica insieme a misure incentivanti per migliorare il parco auto, quindi per cambiare la vettura, utilizzare una vettura elettrica o ibrida”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo il tavolo sui taxi.

Le associazioni di categoria dei tassisti hanno chiesto “unanimemente di leggere proposte scritte”. Sottolineano in una nota: “Abbiamo manifestato la massima disponibilità sulla semplificazione burocratica”, ma “la proposta della concessione di una doppia licenza non ha trovato consenso tra i rappresentanti presenti in audizione” che chiedono “di portare a compimento l’iter dei decreti attuativi della Legge 12/19. Oggi i rappresentanti del Governo incontreranno quelli dei Comuni e a breve ci invieranno le note scritte richieste per valutare con attenzione l’oggetto del confronto”.

Frattanto, l’Antitrsut ha avviato una verifica del settore dei taxi per le criticità registrate a Roma, Milano e Napoli. “Pesanti disservizi per l’utenza: dai tempi di attesa all’uso del tassametro, dall’accettazione dei pagamenti elettronici alla corretta funzionalità dei Pos”. È questo l’oggetto dell’indagine, come si legge in una nota dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Sono state avanzate richieste di informazioni alle principali società di radiotaxi attive nelle tre città. L’Autorità, inoltre, ha formulato direttamente richieste di informazioni ai Comuni di Roma, Milano e Napoli e alle principali piattaforme per le prenotazioni. Dal punto di vista della concorrenza, spiega l’Antitrust, “l’obiettivo è quello di far luce sul sistema delle licenze a numero chiuso che ostacola il corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali e il prodursi dei conseguenti benefici in termini di soddisfazione della domanda e di qualità del servizio”.

L’Autorità ha chiesto informazioni sul numero di vetture in servizio per turno, sul numero di corse effettuate per vettura, sulle assenze, sul tempo di attesa, sulle richieste inevase, e anche sui dati inviati alle amministrazioni comunali o da queste richiesti per adempiere gli obblighi di verifica della qualità del servizio reso. Dal lato consumatore l’Autorità intende “approfondire il ruolo delle cooperative e delle società di radiotaxi nel garantire corrette modalità di erogazione del servizio. Sono state richieste informazioni per accertare come, in concreto, le cooperative verifichino la diligente prestazione del servizio agli utenti da parte dei tassisti aderenti, quali le indicazioni previste nei rispettivi statuti con riferimento all’uso del tassametro, alla corretta funzionalità dei Pos e all’accettazione dei pagamenti elettronici, al rispetto dei turni, all’attività di monitoraggio e agli interventi di verifica svolti dalle cooperative stesse”. In base alle informazioni raccolte l’Autorità valuterà eventuali iniziative a tutela del mercato e dei consumatori, conclude la nota.

“Servizio taxi fuori da logiche di mercato, con prestazione obbligatoria, tariffa amministrata e priva di algoritmi. Una vera e propria polpetta avvelenata, lanciata a poche ore dall’incontro tra governo e rappresentanze di categoria, per rendere torbido il confronto”. È quanto dichiarano, in una nota, Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Tam, Satam, Claai, Uti, Acai Taxi, Unimpresa, Ati Taxi, Fast Confsal Taxi, Orsa-taxi, Sitan/Atn e Usb Taxi. “E mentre l’Antitrust apre un’indagine sull’ultimo anello del sistema del trasporto pubblico del Paese – aggiungono – non spende una sola parola sull’incredibile impennata dei prezzi dei biglietti aerei e ferroviari, sulla strana esplosione del costo del carburante e sui rincari folli che si sono registrati nell’intero comparto dell’ospitalità, dagli alberghi più prestigiosi fino all’ultima delle case vacanza, per non parlare del disfacimento totale dell’intero comparto del trasporto pubblico collettivo. D’altronde, cos’altro potevamo aspettarci da un’Authority che già in un passato contenzioso legale tra categoria ed Uber, si costituì in giudizio, schierandosi apertamente in favore della potente multinazionale americana?”. “Auspichiamo che il Governo non si lasci influenzare da queste indebite pressioni – conclude la nota – costruite ad arte sulla scorta di una situazione di emergenza che già si sta sgonfiando, ed articoli un confronto su binari concreti per trovare soluzioni condivise ed equilibrate”.


di Redazione