Pnrr, Pichetto Fratin: “Per le opere ci saranno altri fondi”

venerdì 28 luglio 2023


Gilberto Pichetto Fratin assicura che non ci sarà “nessun definanziamento agli interventi sul dissesto idrogeologico inseriti nel Pnrr”. Il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, esponente storico di Forza Italia, in un’intervista alla Stampa, spiega la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Ci sono opere in capo a Regioni, Province e Comuni che non sarebbero mai state collaudate entro giugno 2026. Quelle opere verranno realizzate con altri fondi, come quelli di coesione”. Dunque assicura: “Nessuno stop a nessun progetto, stiamo soltanto lavorando per consentire all’Italia di non perdere fondi, come sarebbe successo se non fossimo intervenuti rimodulando gli obiettivi”. “Basta con i disfattismi interni, che hanno solo carattere ideologico”, dice il ministro. Rispetto all’emergenza immediata, la risposta per Pichetto Fratin è “mitigazione e adattamento” al fine di “contenere le conseguenze del cambiamento climatico”.

“Dobbiamo garantire un sistema – spiega – che garantisca il rapido impegno di tutte le risorse nazionali ed europee disponibili per il contrasto al dissesto idrogeologico”. La sfida deve essere comune agli altri Paesi del Sud Europa, come condiviso dal presidente Sergio Mattarella e dalla presidente ellenica, afferma il ministro. “Non è solo l’Italia a essere colpita ma i Paesi che si affacciano o sono immersi nel Mediterraneo”, rileva. Negare di essere in emergenza clima – dichiara Pichetto Fratin – “ritengo che nessuno possa permettersi di farlo. Certamente non c’è nessuno che lo fa all’interno di questo governo”. Quanto al nucleare, “nessuno intende costruire da domani centrali nucleari in Italia – assicura l’esponente dell’esecutivo – ma io credo che non possiamo restare fuori dalla ricerca e dalla sperimentazione”.

Pichetto Fratin ritiene che non ci sia negazionismo sul cambiamento climatico e che si sia in un momento di “enorme difficoltà dovuto proprio al riscaldamento terrestre”. “La realtà – afferma nel corso di un’intervista ad Agorà estate, su Rai 3 – la viviamo quotidianamente; lasciamo agli scienziati la parte di dibattito su quando tutto questo sia iniziato, ma di fatto noi siamo in un momento di enorme difficoltà dovuto proprio al riscaldamento terrestre, a un riscaldamento del Mediterraneo molto elevato perché è un mare semi chiuso e, automaticamente, alle conseguenze che abbiamo a livello territoriale con la tropicalizzazione del clima e degli eventi”.


di Redazione