Dogmatici, negazionisti e pragmatici

mercoledì 26 luglio 2023


L’assioma che è in atto un cambiamento climatico causato dall’uomo secondo i fideistici seguaci della transizione ecologica non ammette dubbi. È una verità assoluta che non consente nessuna opinione diversa. Anzi, il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra ha affermato: “Ora una legge contro i negazionisti climatici”. In sostanza, dovrebbe essere istituito il “il reato di negazionismo climatico”. Ormai abbiamo a che fare con veri e propri fondamentalisti del clima. Se qualcuno osa mettere in discussione la sacralità delle loro convinzioni è un blasfemo e deve essere perseguito per oltraggio alla loro fede. Il loro libro sacro si fonda su non meglio precisate ricerche fatte “dal 97 per cento degli scienziati” mondiali che hanno stabilito, senza possibilità di essere confutati, che il surriscaldamento del pianeta è causato dalla CO2 prodotta dalle attività umane. Occorre convertire con la spada i negazionisti del cambiamento climatico! Bontà loro, hanno limitato al 97 per cento gli scienziati che ritengono l’uomo la causa del male che ci sta inesorabilmente portando alla distruzione del pianeta.

Se tra coloro che manifestano perplessità sull’eccessivo allarmismo sul clima ci sono scienziati insigniti del Premio Nobel, costoro sono degli eretici pericolosi per l’umanità.  Ormai chi ha dei dubbi sull’influenza dell’uomo sul cambio climatico è spregiativamente definito un negazionista. È un’aberrazione l’uso improprio della parola negazionista che richiama tra l’altro la più grande tragedia della storia ovvero “negare l’esistenza dell’Olocausto degli ebrei”. A differenza dei “fondamentalisti del clima” quelli che sono definiti “negazionisti” hanno un approccio più pragmatico al problema. Spesso sono più ecologisti degli stessi catastrofisti del clima. Sono persone che hanno consapevolezza del fatto che la tutela della natura è una esigenza vitale per l’umanità. E che la natura in molti casi può essere migliorata con l’intervento dell’uomo.  La natura deve essere al servizio dell’uomo.

La transizione ecologica deve essere un processo compatibile con le esigenze economiche di una nazione. Una trasformazione repentina delle attività che non considerino le esigenze produttive può portare a una crisi sociale ancora più grave delle presunte catastrofi naturali causate dal supposto cambio del clima. Se a dare la stura ai profeti del catastrofismo ambientale concorre anche il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin che ha dichiarato che “siccità, caldo e tempeste stanno cambiando tutto. Negarlo è un errore” gli eco-fondamentalisti avranno altri argomenti per terrorizzare la gente che è da sempre convinta che nel mese di luglio in Italia ha sempre fatto caldo!


di Antonio Giuseppe Di Natale