“Possibile conflitto di interesse” nell’Estate Romana: il caso finisce all’Anac

martedì 18 luglio 2023


Un citofono, una targhetta, un cognome che prima c’è e poi scompare. Una situazione che ha fatto drizzare le antenne al consigliere capitolino di Fratelli d’Italia, Stefano Erbaggi. Una vicenda finita sul tavolo dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Una storia dove si incrociano la commissione di valutazione dei progetti per L’Estate Romana e una delle associazioni che ha vinto il bando. Ossia Chiasma, che ha sede nella Capitale, in zona Marconi: è un organismo che si occupa della produzione di danza, fondato e diretto da Salvo Lombardo.

Erbaggi, in una comunicazione al direttore Dipartimento delle Attività culturali, Cinzia Esposito, chiede delucidazioni. Facendo un passo indietro, l’esponente di FdI ricorda l’istituzione della Commissione incaricata di valutare le proposte presentate “in adesione” all’Avviso pubblico dell’Estate Romana 2023-2024, i cui componenti vengono individuati in base a competenze, disponibilità, dichiarazioni di insussistenza di situazioni di conflitto d’interesse e cause di incompatibilità. Erbaggi, a questo punto, sottolinea che nella Commissione – tra i membri che appaiono sulla determina – è presente Paolo Ruffini, funzionario, in servizio nel Dipartimento Attività culturali, in qualità del componente interno.

“Appare bizzarro – spiega Stefano Erbaggi – che nella palazzina in zona Marconi si legga il cognome del dottor Paolo Ruffini accanto a quello del convivente Salvo Lombardo, quest’ultimo titolare dell’associazione Chiasma”. Da qui la richiesta di Erbaggi circa una verifica su una possibile incompatibilità. Chiasma – va detto – nella graduatoria si piazza sesta (con 83 punti) con il progetto “Interazioni-Festival”. Percepirà 38mila euro sia quest’anno che il prossimo, con eventi che graviteranno nel Municipio VIII.

Intanto, il direttore del Dipartimento Attività culturali risponde a Erbaggi. E in sostanza sottolinea che il dipendente (ovvero Ruffini) “ha fornito puntuali riscontri ai chiarimenti richiesti, allegando il proprio certificato storico anagrafico individuale, dal quale si evince che non ha mai risieduto presso l’immobile” sopra menzionato. Così, quindi, non vengono rilevate incongruità. Nel mentre, la targhetta nel palazzo viene cambiata. E il cognome Ruffini non si trova più.

Stefano Erbaggi, però, vuole ulteriori certificazioni che tutto sia apposto. E perciò si rivolge all’Anticorruzione “in merito a possibili situazioni di conflitto di interesse e di cause di incompatibilità sui componenti di valutazione dei progetti presentati per l’avviso” dell’Estate Romana. “È una situazione dubbia – insiste – l’auspicio è fare la massima chiarezza”.


di Claudio Bellumori