Il Nido e la mancata voltura (dal 2018): l’assessore fa luce sui condizionatori

sabato 15 luglio 2023


Le mail delle mamme. E le lamentele. Siamo nel Municipio IX di Roma, quartiere Mezzocammino. Nell’asilo “Il giardino delle stelle” viene prolungato il servizio del Nido anche luglio. Ma, a quanto pare, qualcosa non va. Si tratta dei condizionatori d’aria, di recente installazione, che non viaggiano – diciamo – a ritmo costante. E tutto per un “intoppo burocratico” che risale a cinque anni prima.

Ma andiamo con ordine. Secondo quanto appreso, vengono inviate almeno una decina di mail all’assessore locale ai Lavori pubblici, Scuola e Mobilità, Paola Angelucci. In uno di questi messaggi, in sostanza, è riassunto: l’utilizzo dell’elettricità è ridotto al minimo. I bimbi fanno il bagno, sì, ma di sudore. Una mamma, contattata dall’Opinione, racconta: “L’orario del servizio offerto va dalle 8 alle 16,30. Quando porto mio figlio al Nido, però, gli tolgo la maglia. E resta con il body. La struttura diventa una serra. I piccoli hanno una parte esterna per uscire, ovviamente non nelle ore più calde. Hanno anche uno spazio comune, al centro dell’edificio. Ma con queste condizioni climatiche per i bambini è difficile pure dormire”. Insomma, “il disagio c’è. Vogliamo capire cosa stia succedendo. E quale sia il problema”.

L’assessore Angelucci, a questo giornale, afferma: “Il servizio del Nido continua anche a luglio, per fornire un supporto alle famiglie che ne fanno richiesta. E l’Amministrazione, quest’anno, ha installato i condizionatori (tre, uno per ogni sezione) all’interno della struttura de “Il giardino delle stelle”. Non era possibile aprire a luglio senza una rete di refrigerazione. Abbiamo messo i condizionatori – va avanti – anche se non è un impegno diretto del Municipio, perché in realtà tutti gli impianti tecnologici sono in carico al Dipartimento. Abbiamo fatto uno sforzo in più, per migliorare la qualità della vita dei piccoli e delle educatrici”.

Poi ecco l’arcano: “Quel Nido è un’opera a scomputo del Consorzio Torrino 1 ed è stato preso in carico dal Comune nel 2018, quindi con la precedente Amministrazione. Ma, allo stesso tempo, non è stata perfezionata la voltura del contratto di erogazione di energia elettrica, tra il proprietario precedente (che ha costruito il Consorzio) e il Comune di Roma”. Una trafila di carte e cartelle che “non passa dal Municipio, bensì dai Dipartimenti. Questa è la coincidenza negativa, proprio come in Una serie di spiacevoli eventi”.

“Tra il Consorzio e il Comune, in questo frangente, hanno verificato che non c’era stata la voltura” dichiara Angelucci. Il Consorzio, che nonostante tutto continua a pagare, in pratica a un certo punto sospende i pagamenti, anche perché non ha più sulle spalle quell’incombenza. “A sua volta il fornitore del servizio ha visto che c’era una morosità recente – rivela Angelucci – e ha abbassato i Watt di erogazione, come prodromo per un distacco, laddove non fosse stata sanata l’inadempienza. Proprio come se fosse un’utenza privata. Noi, prima di mettere i condizionatori, c’eravamo sincerati che il carico di corrente fosse sufficiente. Preciso, quindi, che a monte non si trattava di un problema tecnico”.

“Il nodo è risolto. Coscienziosamente – va avanti Angelucci – tra Dipartimento e Consorzio si sta perfezionando il passaggio della voltura del contratto. Quindi, proprio per non interrompere un servizio, il Consorzio ha pagato la parte rimanente, anche perché non aveva ipotizzato che ci potesse essere una ricaduta negativa tale sul servizio stesso. A sua volta il Dipartimento, resosi conto della situazione, sta mettendo mano all’imperfezione. Il tutto attraverso l’interlocuzione con il Municipio. Tirando le somme, è stato sventato il taglio dell’erogazione dell’energia”.

“Questa è la storia paradossale, ma vera – commenta Angelucci – perché prende corpo dal 2018. Adesso il servizio continuerà, con la potenza di energia erogata a regime. E all’interno di tutta questa peripezia, è la migliore prospettiva che potevamo aspettarci. Avevamo addirittura individuato un Piano B, ossia trovare un generatore di ultima generazione, da piazzare nel caso in cui non fosse stata sanata la morosità”.

Anche Francesco Aurea, presidente del Comitato Torrino Mezzocammino, interviene sulla vicenda: Il Cdq da anni sta cercando di risalire al processo burocratico che ha portato a non avere la voltura delle utenze di Torrino 1. Da una parte, il problema impatta sull’illuminazione pubblica, dall’altra riguarda la struttura del Nido “Il giardino delle stelle”. È una cosa iniziata già con la precedente legislatura – ricorda – problemi di illuminazione sul quadrante, per esempio, li abbiamo già riscontrati. E abbiamo cercato sempre di far parlare il Consorzio e l’Amministrazione, forse non riescono a dialogare, non so. Adesso, pare, che siano stati identificati i Dipartimenti che si occupano di tali questioni burocratiche, e che quindi dovrebbero agire materialmente per mettere le volture. Ci auguriamo – termina – che con l’impegno da una parte del Consorzio e da una parte dell’Amministrazione si possa arrivare a una soluzione. E che paghi chi deve pagare. Per un intoppo burocratico non è possibile che si possano addossare bollette a  un Consorzio, che si è trovato così a coprire spese in nome e per conto del Comune”.


di C.B.