Emergenza rifiuti a Roma: pure la Cgil ne ha le scatole piene

giovedì 6 luglio 2023


Rifiuti in ogni angolo di Roma, da nord a sud. Immagini che rimbalzano sui social, la rabbia dei cittadini, lo sconforto che sta imboccando la strada della rassegnazione. E ora anche la Cgil di Roma e Lazio spara a zero. A poco più di un anno dalla definizione del nuovo assetto dei vertici di Ama Spa, dice, “riteniamo giusto valutare l’impatto che l’attuale gestione ha avuto sulla qualità del servizio. Se nel passato avevamo denunciato il forte squilibrio tra la periferia e il centro, che manteneva un aspetto più decoroso, oggi non possiamo che riconoscere all’attuale management il superamento di questo divario: il livello del disservizio è drammaticamente uguale in tutti i quartieri di Roma, dal centro alla periferia”.

Lo dicono, in una nota, il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Natale Di Cola e il segretario generale della Fp Cgil di Roma e del Lazio, Giancarlo Cenciarelli. “Ci troviamo – continua la nota – con un’azienda che, con annunci continui, promette soluzioni miracolose e importanti innovazioni nella raccolta ma nei fatti sembra brancolare nel buio, con una direzione generale assente, con l’intera gestione aziendale nelle mani di due sole persone: il Presidente del Cda, nominato da Gualtieri, ed il suo consulente di fiducia. A inizio anno è stato presentato un piano industriale non ambizioso, che disegna una piccola Ama, e dei pochissimi investimenti previsti nel piano non vediamo nessuna traccia”.

“Continuiamo a chiedere – insistono – la costituzione di multiutility dell’economia circolare, che gestisca l’intero ciclo dei rifiuti, e un vero piano industriale all’altezza delle sfide, con risorse importanti per il rafforzamento dell’organico, dei mezzi e delle infrastrutture, fondamentali per non ricorrere più ai privati a seguito della chiusura degli impianti di Ama. Ad aumentare in Ama, assieme alle segnalazioni della cittadinanza, sono solo le spese per i dirigenti e le consulenze. Spesso con una trasparenza non sufficiente o traccia di evidenza pubblica, come accaduto di recente per qualche promozione riconosciuta sulla base di valutazioni di cui non è noto sapere né chi l’abbia effettuate e su quali criteri”.

“Dei tanti annunci per migliorare la raccolta, nella realtà, non rimane nulla di concreto – concludono – le condizioni sono anche peggiorate. Ama vorrebbe che i suoi operatori passino l’estate del 2023 raccogliendo i rifiuti a mano, sotto il sole e tra i miasmi, in una situazione che ha superato qualsiasi limite della decenza, su questo ribadiamo che i lavoratori hanno il pieno diritto di astenersi da operazioni che mettono a rischio la loro salute e sicurezza. Riteniamo necessario ed urgente che il sindaco, che è sia autorità sanitaria locale che legale rappresentante del socio unico di Ama Spa, e la sua giunta si facciano carico di attivare un vero confronto sugli attuali problemi di Ama, ad iniziare proprio dalla situazione gestionale”.


di Redazione