Il testamento di Silvio Berlusconi

giovedì 6 luglio 2023


“Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”. A Pier Silvio e Marina Berlusconi va la maggioranza di Fininvest. Avendo così ricevuto l’intera quota disponibile, i due figli di primo letto del Cavaliere raggiungono insieme il 53 per cento del gruppo con quote paritarie. Questo quanto emerge nel testamento del fondatore di Forza Italia, scomparso lo scorso 12 giugno all’età di 86 anni. Il documento è stato visionato in esclusiva dall’Ansa.

A seguire, un legato di 100 milioni va al fratello Paolo. Anche a Marta Fascina va un legato di 100 milioni e a Marcello Dell’Utri uno di 30. Berlusconi, in un passaggio rivolto ai figli, scrive “per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”.

Il testo, secondo quanto emerso, è contenuto in una busta non sigillata. Non solo: la decisione sia sulla Fininvest che sul patrimonio era già stata presa nel 2006. Così su un blocco note – intestazione Villa San Martino – Silvio Berlusconi, il 2 ottobre, ha messo nero su bianco le sue volontà: “Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. Nel 2020, peraltro, ha aggiunto le disposizioni a favore del fratello.

“Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest Spa, precedentemente esercitato dal padre stesso”: è questo quanto riportato in una nota inviata da Marina Berlusconi, a nome anche di fratelli e sorelle. Non solo: “Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge”.

Il testamento olografo lasciato da Silvio Berlusconi, infine, non ha presentato i dettagli del patrimonio né una valutazione di tutti i suoi beni dove rientrano – oltre la Fininvest – pure molti immobili e ville, come quella di Arcore e Villa Certosa.


di Mimmo Fornari