Valditara: “Il voto in condotta avrà maggiore valore”

martedì 27 giugno 2023


“Staremo al fianco degli insegnanti aggrediti”. Lo sostiene Giuseppe Valditara. Una scuola dove bulli e violenti non verranno sospesi ma andranno a svolgere attività di solidarietà e dove il voto in condotta avrà maggiore valore, dove lo Stato si costituirà parte civile nelle cause in cui si discuteranno episodi di aggressioni.

Sono fra i punti allo studio del ministro dell’Istruzione e del merito, intervistato dalla Stampa e Qn. “Un primo segnale forte che voglio dare per affrontare gli episodi di bullismo e di violenza sarà di attribuire maggiore valore al voto di condotta”, spiega. Per il ministro, uno studente si comporta da bullo, ha bisogno di “più scuola e non meno scuola. Non nutro simpatia per le sospensioni, tenere un ragazzo a casa per alcuni giorni significa fargli del male. Quindi bisogna fare l’opposto, dargli più scuola” coinvolgendolo “in percorsi di recupero con attività di solidarietà ovvero con un approfondito studio di certe problematiche”. Il voto di condotta comunque “dovrà avere un ruolo importante in tutti i percorsi della scuola secondaria”. Il pacchetto di misure verrà “definito nelle prossime settimane dopo un confronto più ampio”.

Per Valditara, la svolta contro il bullismo potrebbe darla “il percorso di personalizzazione che abbiamo introdotto nelle scuole attraverso il lavoro svolto dai docenti tutor che ascoltano i ragazzi, li aiutano a recuperare, a vincere il loro senso di sfiducia che li porterebbe ad abbandonare. Si prevedono anche attività di recupero che saranno svolte in orario extra-curriculare dai docenti delle singole discipline”. La scuola “che ho in mente deve sempre più personalizzare la formazione e dall’altra saper orientare in modo che le famiglie e gli studenti facciano le scelte giuste”. Il suo obiettivo è “ridare autorevolezza ai docenti”. Si è “iniziato a farlo da un punto di vista retributivo, lo faremo anche stando al fianco degli insegnanti aggrediti”. Il docente “avrà la difesa legale dell’avvocatura dello Stato”. Nei casi gravi, “inoltre, lo Stato si costituirà come parte civile – sottolinea – chiedendo i danni da pregiudizio dell’immagine che la scuola pubblica ha subìto”.


di Redazione