La strategia perdente di Schlein

giovedì 22 giugno 2023


C’è chi sale sul carro (di solito dei vincitori, ma non è questo il caso) e chi, invece, preferisce stare a rimorchio. Elly Schlein è così, simbolo di un presenzialismo di “maniera” che però starebbe creando non pochi mugugni all’interno del Partito Democratico. Che poi, questa, è una delle tante criticità sollevate in questi giorni, dove la segretaria dem è finita sotto il fuoco incrociato delle polemiche proprio in casa sua. Lei, di contro, stila il programma che si snoda su sette punti. E invoca il ritorno in piazza. Oggi è in Molise, per supportare il candidato alla presidenza della Regione, Roberto Gravina, ora sindaco di Campobasso, in vista del voto del 25 e 26 giugno. A margine, l’incontro con Giuseppe Conte del Movimento Cinque Stelle.

Eppure, come ricorda il Tempo, “guardando alle numerose manifestazioni a cui ha partecipato la segretaria, emerge sempre una certa subalternità. Schlein non organizza quasi mai le manifestazioni limitandosi a partecipare”. L’ultima, quella dell’abbraccio a Conte, le è ritornata indietro come un boomerang. Il deputato Matteo Orfini, peraltro, ha osservato: “Per ora siamo andati alle manifestazioni degli altri, a me piaceva andare alle nostre”. A buon intenditor…

Forse Elly Schlein ha bisogno di una bussola, per capire dove si trova e, una volta chiarite le idee, individuare quale strada percorrere. Anche perché sembra proprio che sia in confusione. A dimostrarlo, questa dichiarazione: “Mi auguro che si trovino quelle persone che andavano a cercare il Titanic in un sommergibile, ma mi fa impressione il dispiegamento di mezzi per la ricerca, per 4 persone che comunque hanno pagato credo moltissimo. E trovo inaccettabile e ingiusto che, l’altro giorno, sulle coste greche non si sia mosso un dito per salvare 750 migranti che avevano solo la colpa di non tollerare soprusi, ingiustizie, torture, chi fugge da guerre e discriminazioni”.

Insomma, mischia tutto senza un perché. In fondo, chiederle chiarezza è impossibile. Più facile individuarla in un corteo. Tra le seconde file.


di Toni Forti